Reggio Emilia, 17 aprile 2023 – Un sopralluogo nella casa di Saman Abbas. Lo faranno nei prossimi giorni i giudici della Corte d’Assise e gli avvocati difensori dei cinque imputati per l’omicidio della 18enne pakistana, cioè i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen (tuttora latitante), lo zio Danish Hasnain e i cugini Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz.
Le immagini dell’abitazione di via Colombo 103 a Novellara – dove vivevano i coniugi Abbas, la figlia Saman e il fratello minore – sono state mostrate in aula durante l’udienza di venerdì scorso, insieme a quelle della casa di via Comunale 102 dove abitavano lo zio e i due cugini.
Intanto emerge un altro passaggio inedito della vicenda: il fratello di Saman, costituito parte civile, denunciò per minacce un cugino che abita a Novellara, Irfan Amjad, che non è tra gli imputati. Questo fascicolo a carico del parente pakistano è stato poi archiviato.
Il giovane segnalò agli inquirenti che Amjad usò violenza su Saman procurandole un vistoso segno rosso sulla guancia. Quell’immagine della 18enne colpita al viso rimbalzò a livello nazionale quando il suo fidanzato Ayub Saqib – pure lui costituito parte civile – indicò in Amjad l’autore di chi le procurò quel segno, per averlo saputo da Saman: anche Amjad non avrebbe infatti tollerato la relazione di Saman con quel connazionale. Ma il cugino, intervistato, smentì di averla picchiata.
Ai carabinieri Amjad raccontò di aver comprato lui stesso il biglietto aereo di sola andata per il Pakistan intestato a Nazia Shaheen (l’altro lo acquistò lo zio di Saman, Danish Hasnain): "Non era mai successo che partissero da un momento all’altro".
E poi riferì molti altri particolari della tragica vicenda: ad esempio la rabbia del padre di Saman per la sua relazione con Saqib, soprattutto dopo aver visto la foto in cui i due si baciavano a Bologna, pubblicata sui social network.
La denuncia sporta dal fratello di Saman a carico di Amjad stata archiviata: non è stato ritenuto che vi sia prova certa del fatto che vi siano state le minacce e che lui avesse colpito la giovane.