MARIAGIUSEPPINA BO
Cronaca

Casa Cervi ‘boicotta’ Musk: "Starlink non lo usiamo più. I valori sono incompatibili"

Il Cda ha annunciato ieri che non farà più uso della piattaforma satellitare. Nel mirino le posizioni del multimiliardario e il ruolo nel neo-eletto governo Usa. "Quando si può affermare una distanza, va fatto. Ci costerà un po’, pazienza".

Il Cda ha annunciato ieri che non farà più uso della piattaforma satellitare. Nel mirino le posizioni del multimiliardario e il ruolo nel neo-eletto governo Usa. "Quando si può affermare una distanza, va fatto. Ci costerà un po’, pazienza".

Il Cda ha annunciato ieri che non farà più uso della piattaforma satellitare. Nel mirino le posizioni del multimiliardario e il ruolo nel neo-eletto governo Usa. "Quando si può affermare una distanza, va fatto. Ci costerà un po’, pazienza".

Casa Cervi dice no a Elon Musk, si distacca dai suoi servizi internet e dai social media. "In linea, con noi stessi, Casa Cervi lascia Starlink di Elon Musk. Una scelta di campo e di valori". Questa la decisione dell’istituto Alcide Cervi, ribadita dalla presidente, Albertina Soliani a proposito di Starlink: una costellazione di satelliti aerospaziale statunitense per fornire connettività internet ad alta velocità e a bassa latenza, appunto tramite satelliti. L’istituto Cervi ha anche tolto il proprio profilo dal social network X, sempre del miliardario Elon Musk, vicinissimo al presidente Usa Trump.

Soliani spiega: "Nei giorni della Memoria, noi vogliamo che l’Europa sia una grande pietra di inciampo, anche con questa scelta". Il Cervi fa sapere intanto che "in questi tempi difficili e veloci, l’Istituto ha compiuto una scelta consapevole che, per quanto piccola, racchiude una presa di posizione necessaria, e la coerenza che si può esprimere anche dentro ogni singola azione ‘tecnica’". Da un anno e mezzo, infatti, l’istituto Cervi ha, sostanzialmente, risolto le sue problematiche legate ad internet con Starlink, che era la soluzione ideale per Casa Cervi, geograficamente isolata, ma con crescenti necessità di connessione per tutte le proprie attività e i grandi eventi connessi. Servizio che, fa sapere l’istituto, continua ad essere conveniente ed avanzato, ed è probabile lo sia ancora di più in futuro. Ma l’alcova fiera della Resistenza reggiana e nazionale e il proprio Consiglio di amministrazione fanno notare che "il punto non è questo. Il punto è che, quando un imprenditore di talento legato alla tecnologia che offre diventa un agente politico manifesto, invadendo in senso contrario ogni campo dei valori irrinunciabili che questa Casa rappresenta e promuove, è doveroso interrogarsi", la sottolineatura.

Il Consiglio di amministrazione si è posto questa domanda: "L’utilizzo di una risorsa tecnica, per quanto performante ed economica, è disgiunta dall’uomo che la impersona? È separabile oggi, non un anno fa, di fronte alla presidenza di Donald Trump e al ruolo ufficiale e rivendicato che ha Elon Musk in questa amministrazione? Ancora, al di là della forma e delle nomine, è accettabile per Casa Cervi avere a che fare anche latamente con i pensieri, le parole, i metodi, l’ideologia dell’essere umano più ricco del mondo?". La risposta è del Cervi è ‘No’. Per affrancarsi completamente da Elon Musk e da quello che oggi pretende di essere e fare, l’Istituto Cervi affronterà un piccolo investimento e una spesa mensile maggiore, peraltro, ottenendo una connettività più efficiente. "Non è importante sapere quale, né questo gesto rappresenta un boicottaggio ad un imprenditore sgradito, o cambierà i bilanci di Starlink o i pensieri del suo padrone – continua il presidio antifascista –. Ma quando si può, e si può affermare una posizione, una distanza incolmabile, una certezza, un valore, allora va fatto. La differenza tra l’essere l’uomo più ricco del mondo e farne il più potente del mondo sta in quello che ognuno di noi sa di poter fare".

Contestualmente, in assoluta coerenza, l’istituto Cervi ha già disattivato il suo profilo sul social network X e chiosa. "Tutti potranno continuare a trovare Casa Cervi dalla parte giusta del confine, simbolico e sostanziale, tra democrazia e un ordine nuovo nella testa e nelle mani di pochi, quelli sbagliati. Connessi responsabilmente, in linea con noi stessi".