Sono stati dimessi le due donne e i tre bambini che domenica mattina erano stati portati in ospedale a Guastalla con sintomi di intossicazione da fumo, dovuti all’incendio della loro abitazione di via Solarolo, alla prima periferia guastallese, partito dalla camera da letto al primo piano, distrutta dalle fiamme. Al momento l’abitazione è stata dichiarata non fruibile al piano superiore, mentre è possibile accedere al piano terra, nell’ingresso e nella cucina, dove i vigili del fuoco non hanno riscontrato situazioni di inagibilità strutturale. Ma fino a quando non saranno ripristinate le condizioni normali, i residenti devono adattarsi in un alloggio alternativo. La prima notte la famiglia pakistana ha trovato posto in un albergo, in attesa di definire una collocazione. Per fortuna la situazione clinica non desta preoccupazioni, con donne e bambini usciti in fretta dall’abitazione, anche grazie all’intervento di un agente di polizia stradale, in quel momento fuori servizio. Insieme a vigili del fuoco e carabinieri sono intervenuti anche le ambulanze della Croce rossa di Guastalla e Reggiolo, oltre al personale dell’autoinfermieristica. Con la stanza da letto distrutta non è stato possibile avere elementi chiari sulla causa dell’incendio, che si ipotizza possa essere stato provocato da un cortocircuito elettrico. Intanto, da subito, è partita una raccolta di fondi, avviata da un gruppo di vicini di casa, per aiutare la famiglia pakistana a riprendersi dall’ingente danno provocato dall’incendio. Sarà necessario rifornire la casa di arredi, indumenti e altro materiale andato distrutto nel rogo. Alcuni residenti hanno pure avviato una raccolta di indumenti e oggetti utili per la casa, da donare alla famiglia colpita dagli effetti dell’incendio.
Antonio Lecci