Carpineti (Reggio Emilia), 6 giugno 2019 - Fino a qualche giorno fa se su Google si digitava «Cipollino» il primo risultato che veniva fuori era Massimo Boldi per la sua celebre espressione nei tanti suoi film. Ora però a battere persino il re dei cinepanettoni è il carpinetano Stefano Croci, 52 anni, conosciuto in paese come «Cipollino», divenuto ormai un fenomeno del web grazie a un video divenuto virale.
Tutto risale a lunedì quando si è verificato un piccolo incidente poco dopo il centro di Carpineti, all’incrocio della strada che porta sul Castello, tra un furgone e un ciclista. Quest’ultimo non avrebbe rispettato la precedenza e «Cipo» glielo ha fatto notare. Da qui è nato un acceso diverbio con imprecazioni irripetibili.
Il cicloamatore ha alzato le mani verso Croci che si è vendicato prendendo la costosa bicicletta e lanciandola in un giardino vicino, oltre la recinzione. Infine – la scena che suscita maggior ilarità nel video filmato da un residente che abita in un palazzo sopra all’incrocio – la fuga di Cipollino in mezzo alla strada, rincorso dal ciclista che rinuncia poi all’inseguimento al grido di «Prima o poi ti becco».
Proprio il fresco «re dei social» a raccontare al Carlino cos’è successo. «Stavo andando verso il centro e ho visto questo piccolo incidente. Il ciclista non ha dato la precedenza e gliel’ho fatto notare. Lui si è incavolato e ha cominciato a dare di matto. A urlare e bestemmiare. Poi mi è venuto incontro e mi ha tirato tre schiaffi. Mi ha fatto volare via gli occhiali...», spiega. Croci però non denuncerà l’uomo. Anche se col suo modo diretto ci tiene a spiegare il suo punto di vista: «Dovrò andare dai carabinieri per chiarire la vicenda, ma non lo denuncerò. Se però lui lo farà nei miei confronti, allora poi ci viene della 'fumana'...».
Alla fine anche lui scherza sopra al fatto che sia diventato una celebrità. Tantissimi sono stati soprattutto i fotomontaggi e i cosiddetti «meme» (da Cipollino in versione Bolt fino a Beep-Beep che sfugge a Willy il Coyote, tra i tanti circolati in rete). Oppure i commenti scherzosi come «Avvertimento ai ciclisti, evitate di passare da Carpineti» o chi propone di «dargli le chiavi del Comune per aver liberato il paese dai ciclisti» spesso bistrattati dagli autisti. C’è chi invece scrive: «Da oggi sono più orgoglioso e fiero di essere carpinetano. Cipollino nostro eroe». Infine gira l’hashtag #inCrocipericolosi.
Un video che ha fatto non solo il Giro d’Italia (e non lo scriviamo per infilare il dito nella piaga dei ciclisti), ma del mondo intero. Tutti i siti nazionali e internazionali lo hanno rilanciato; ieri è comparso persino su Marca. Ma «Cipollino» Croci va anche oltre: «Mi hanno chiamato anche amici dall’America e dall’Australia per dirmi che hanno visto il video... Devo dire che mi sono divertito molto anche io a vedere tutti quei fotomontaggi. Alcuni sono proprio divertenti. Mi è piaciuto molto quello relativo alla finale di Champions». Qualche amico gli ha pure detto di far fruttare in qualche modo questa sua celebrità, ma lui risponde così: «Ma valà... Non mi interessa. Ci siam fatti due risate e bom. Ora vado a lavorare...».