BENEDETTA SALSI
Cronaca

Carlotta Bonvicini: "Le prossime sfide: verde in centro storico e le nuove tramvie"

L’architetto è stata riconfermata assessore a mobilità sostenibile e politiche per il clima: "Vorrei riportare la natura in città. Necessario dotarsi di agronomi e paesaggisti all’interno del Comune". .

Carlotta Bonvicini: "Le prossime  sfide: verde in centro storico e  le nuove tramvie"

Carlotta Bonvicini: "Le prossime sfide: verde in centro storico e le nuove tramvie"

Carlotta Bonvicini, 40 anni, laureata in architettura all’università di Ferrara, è stata riconfermata assessore alle politiche per il clima e mobilità sostenibile, con deleghe a parchi, forestazione urbana e progettazione adattiva, benessere animale, food policy e Protezione civile.

Bonvicini, una nuova giunta ma obiettivi da portare a termine. È così?

"Abbiamo un piano della mobilità da portare avanti e sono rimaste in sospese alcune sfide".

Quali?

"Prima di tutto la tramvia nord-sud (da Rivalta alla Mediopadana, ndr): è uscito un nuovo bando ministeriale a cui vorremmo concorrere con un progetto aggiornato e una sinergia maggiore con Regione e linee ferroviarie, in ottica sperimentale. Ci tenevo molto a seguirlo. L’assessore Corsini ha fatto un’apertura in questo senso, parlando di conversione tecnologica delle linee locali, partendo dalla Reggio-Ciano che potrebbe a sua volta diventare tramvia".

Quello della tramvia è un tema a cui il comitato tiene molto.

"Ho fatto da collettore tra il comitato, l’amministrazione e i sindaci della Val d’Enza, siamo tutti molto allineati e chiederemo un appuntamento a Corsini in estate per capire se c’è davvero la volontà di andare avanti, cercando di fare sistema tra le linee urbane e le ferrovia".

Sul piatto anche la delicata questione di Seta e delle sue problematiche.

"Ci siamo spesi in questi ultimi mesi, assieme al presidente della Provincia, per creare confronto tra sindacati, agenzia mobilità e azienda. Da parte della presidenza di Seta vedo volontà di dialogare sempre di più. Per tanti anni l’azienda è stata Modena-Bologna centrica. Ora invece ci sono segnali di ascolto importanti. Nel frattempo la Regione sta andando avanti con il progetto di holding, che terrebbe le società esistenti all’interno e ci siamo impegnati perché queste società territoriali abbiano un reale bacino di territorio".

Tra le sue deleghe quelle ai parchi. Qual è la sua visione?

"L’idea è quella di provare a lanciare progetti di rigenerazione di parchi. I Giardini pubblici fanno storia a sé: lì l’obiettivo è rivitalizzarli con nuove funzioni, per farli vivere; creando ad esempio una connessione tra il Parco del popolo e la Reggia di Rivalta, che verrà inaugurata a breve. L’intenzione è quella di realizzare una serra comunale: uno spazio analogo a quello che sorgeva in via Cecati per dotarsi di agronomi e paesaggisti all’interno del Comune".

Richiesta da tempo caldeggiata anche dal botanico Ugo Pellini sulle nostre pagine...

"Ugo Pellini si ricorda come era una volta. E ha ragione: non si può esternalizzare tutto. Sono temi sempre più importanti e sentiti dalla cittadinanza".

Verde pubblico, che sfida si pone?

"Riportare la natura in città. Ma più che puntare a forestazioni massicce in densità, credo sarà fondamentale riportare il verde dove ce n’è bisogno. Ad esempio in centro storico".

All’inaugurazione di piazza della Vittoria si era parlato di verde verticale per creare zone d’ombra, mai realizzato.

"Sicuramente piazza della Vittoria sarà un ottimo laboratorio, molto collegato a qualsiasi idea si voglia avere sul Parco del Popolo. Quella è di certo un’isola di calore e penso anche io che lì sia mancato il secondo step".

Come intende procedere per il centro storico?

"Con le dovute proporzioni, sto studiando tutti gli interventi che sono stati fatti a Parigi nelle zone che sono state pedonalizzate con implementazione del verde. Ovviamente è fondamentale trovare un dialogo con la Sovrintendenza. Nelle città c’è un rapporto con la natura tutto da scoprire e sviluppare. Molto interessante e sfidante".

Tra le sue deleghe anche quella ’food policy’. Di che cosa si tratta?

"Ci ho tenuto particolarmente a tenere la delega sulle politiche per il cibo e l’agricoltura periurbana: c’è un progetto in via di sviluppo per mettere in relazione tutti i soggetti che in città si occupano di questi temi centrali dello sviluppo sostenibile, come indicato da agenda 2030. Sull’alimentazione occorre lavorare sulla filiera più corta e metterla in contatto con la grande distribuzione, richiesta che arriva anche dai ristoratori".

Come vede la nuova giunta?

"È una giunta con tante deleghe che si intersecano, di certo dovremo lavorare in squadra".