Il caporalato non è solo un problema nel mondo agricolo, ma una minaccia anche per l’industria tessile e manifatturiera. A denunciarlo è la correggese Stefania Ascari, deputata del Movimento 5 Stelle, dopo un’operazione sul territorio dei carabinieri di Reggio e Modena insieme all’Ispettorato Territoriale del Lavoro. Le ispezioni hanno riguardato sette laboratori tessili gestiti da cittadini cinesi nelle due province e hanno evidenziato gravi violazioni: "I lavoratori e le lavoratrici erano sottopagati, privi di formazione sui rischi e costretti a vivere in condizioni degradanti all’interno degli stessi ambienti di lavoro", spiega Ascari. Strutture sporche e precarie, piene di muffa.
Una persona è stata arrestata per caporalato, altre sette denunciate. Per Ascari questi casi mostrano l’urgenza di agire. "Ho depositato un’interrogazione alla Ministra del Lavoro, Calderone, affinché il Governo intensifichi i controlli presso le imprese tessili, pianifichi un programma straordinario di ispezioni nelle aree a maggiore rischio di sfruttamento lavorativo e investa maggiori risorse per campagne di formazione e informazione rivolte ai lavoratori e lavoratrici stranieri sui loro diritti". Questa però non è la prima volta che Ascari alza la voce su certi argomenti. La deputata chiede infatti che il Parlamento discuta anche la sua proposta di legge contro il caporalato industriale, presentata già nella scorsa legislatura: "Abbiamo il dovere di promuovere una cultura del lavoro basata sulla legalità e sul rispetto della dignità umana". Anche perchè, come conclude Ascari, contrastare questo fenomeno è fondamentale per la "tutela del territorio, dei dipendenti, e anche delle aziende del settore che lavorano in regola, alle quali queste società spurie creano concorrenza sleale e dissesto nell’organizzazione generale del settore"