GABRIELE GALLO
Cronaca

Caos Seta, l’ira dei sindacati: "Dal vertice fumata nerissima. Siamo al confine dell’assurdo"

Le sigle Cisl, Uil e Ugl: "Piano di rilancio fantasma, restiamo al tavolo solo per lottare fino all’ultimo secondo. L’azienda ha suggerito di creare un unico contratto di base ma, anziché estendere le tutele, ha esteso la fame".

Caos Seta, l’ira dei sindacati: "Dal vertice fumata nerissima. Siamo al confine dell’assurdo"

Vertice Seta-sindacati, «fumata nerissima» Le sigle proseguono la battaglia a tutela dei lavoratori: «non intendiamo fermare il nostro stato di agitazione – scrivono in una nota –, perché a Reggio è finita la pacchia del ‘meglio questo che niente’»

Nulla di fatto, anzi un vero disastro, sottolineano i sindacati. Dal tavolo tra i vertici di Seta e i sindacati, convocato l’altro ieri per provare a dirimere le varie vertenze in corso, in particolare quelle che stanno suscitando gravi disagi tra gli autisti, arriva una fumata nera anzi "nerissima", per usare la definizione adottata in merito da Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl Autoferro, che hanno firmato una nota congiunta, e dai toni durissimi. Perché un incontro che avrebbe dovuto, si legge, "sminare la grave situazione che sta provocando la fuga di decine di autisti" pare abbia addirittura peggiorato le cose. Questo nonostante il summit sia durato più di quattro ore.

"La montagna ha partorito un Gremlins, un mostriciattolo così brutto e sgangherato che non può che essere bocciato senza se e senza ma – scrivono i leader territoriali di Fit, Uil Trasporti e Ugl Autoferro Capozza, Bovienzo e Giampietri – siamo al confine dell’assurdo. Restiamo al tavolo solo per lottare fino all’ultimo secondo utile per cambiare, in meglio, la vita degli autisti che meritano più rispetto e non questo rosario di schiaffoni che continuano a ricevere. Il tavolo – aggiungono – che doveva portare a un contratto unico, capace di impostare un percorso condiviso per superare le differenze stipendiali pesantissime che creano autisti di serie A e di serie B, ha effettivamente prodotto una proposta che tutttavia ha il grave problema di essere una presa in giro. Seta ha suggerito di creare un unico contratto di base ma, anziché estendere le tutele, ha esteso la fame, prevedendo di applicare anche agli autisti senior il contratto vergogna che fa scappare i giovani – incalzano –. A questo punto non intendiamo fermare il nostro stato di agitazione, perché a Reggio è finita la pacchia del ‘meglio questo che niente’. Un modo di fare azienda che ha prodotto mancette e stampelle e che oggi ci consegna una situazione disastrosa, pagata a caro prezzo dagli autisti e da tutti i reggiani".

In quella che le tre sigle definiscono "una partita a poker", la prossima mano è in calendario per il 21 novembre: "Continueremo ad essere presenti guardando in mano all’azienda. Solo così si potranno smascherare intenzioni dannose per i lavoratori o si potranno misurare ripensamenti positivi. Che speriamo possano suggerire all’orecchio di Seta i sindaci di Piacenza, Reggio e Modena, che avevano chiesto di tornare a un servizio di qualità e, invece, in meno di venti giorni sono stati presi in giro da un piano di rilancio fantasma". Oltretutto, precisano i sindacalisti, "non c’è traccia dei 150.000 euro che erano stati stanziati dal Comune e dalla Provincia di Reggio. Seta dice di non averli incamerati e non per una sua responsabilità".

Da capire quale sia la verità, chiedono Cisl, Uil e Ugl. Intanto anche i lavoratori di Seta sono chiamati ad aderire allo sciopero nazionale di domani, che durerà 24 ore, il quale si annuncia imponente, coinvolgerà tutti i dipendenti delle aziende di trasporto pubblico locale e sarà unitario; aderiranno infatti tutte le sigle storiche e molte di base. Le ragioni le spiega, in un comunicato la Filt-Cgil: "Sappiamo che sarà una giornata complicata per lavoratori, pensionati e utenti ma questo sciopero lo facciamo anche per garantire l’esistenza stessa del trasporto pubblico che si sta sgretolando ogni giorno di più. Dal governo centrale solo promesse non mantenute". Nella provincia di Reggio oltre a Seta e Til lo stop toccherà anche le Ferrovie regionali con le Ferrovie dell’Emilia Romagna, Dinazzano Po e Mafer.