REDAZIONE REGGIO EMILIA

Cantine forzate e usate per dormire: "Temiamo prenda fuoco il palazzo"

L’allarme al condominio Europa di via Terrachini: "Rubati oggetti e biciclette"

L’allarme al condominio Europa di via Terrachini: "Rubati oggetti e biciclette"

L’allarme al condominio Europa di via Terrachini: "Rubati oggetti e biciclette"

Nel condominio Europa, all’incrocio tra via Terrachini e via Matteotti, i residenti non dormono più sonni tranquilli. I furti, infatti, stanno diventando la normalità. A raccontarlo è Daniele Tardito, 30 anni, nato e cresciuto proprio nell’edificio: "Ieri mattina sono sceso nelle cantine e mi sono trovato davanti una scena surreale: qualcuno aveva forzato la porta d’accesso alla struttura, poi aveva sfondato quelle di alcune cantine più vecchie per rubare all’interno".

A Tardito è andata bene, ma i suoi vicini non possono dire lo stesso. "Non mi hanno portato via nulla perché qualche anno fa ho fatto sostituire la porta della mia cantina con una in ferro più resistente. So però che hanno rubato delle biciclette sfondando le porte più datate e, in ogni caso, tra serrature rotte e danni vari, hanno provocato centinaia di euro di spese".

Secondo Tardito, portavoce del condominio, non sono solo i furti il problema: "In una delle cantine che hanno sfondato hanno anche dormito e mangiato. Abbiamo trovato coperte e un fornelletto con una bombola per cucinare. Se per sbaglio dovesse colpire qualcosa, potrebbe incendiare l’intera struttura, e qui abitano famiglie e tanti anziani".

Purtroppo, i furti non sono una novità nella zona. "Negli ultimi nove anni sarà successo almeno cinque o sei volte – continua Tardito –. La situazione è critica. Le porte di accesso alle cantine andrebbero sostituite, ma nonostante le ripetute segnalazioni all’amministrazione, sono state cambiate solo quelle principali che danno sulla strada. Quelle sul retro, invece, sono ancora le stesse di trent’anni fa".

Una storia che ai reggiani suona fin troppo familiare. "Ormai questi episodi non fanno nemmeno più notizia, ma non possiamo accettare che diventino la normalità. Se succede, significa che c’è qualcosa che non va in questa città" conclude il ragazzo.

e. b.