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Cantagalli batte i problemi al cuore e torna coach "La cosa più difficile? Sarà allenare i miei figli"

Dopo qualche anno di stop, anche per via dei problemi di salute e dell’intervento al cuore che ha subito, Luca Cantagalli torna ad allenare, e lo fa nella sua Reggio; alla guida del Conad Tricolore, che ha rinunciato all’A1 per i noti motivi e ripartirà dalla serie inferiore dopo la brillante promozione della scorsa stagione.

L’ex fromboliere della "generazione di fenomeni" del volley italiano creata da Julio Velasco ha sottoscritto con la società cittadina un contratto annuale.

Dove eravamo rimasti coach? "A una grande stagione appena finita. Ma fa già parte del passato ed è tempo di guardare al futuro. Ringrazio i dirigenti per l’opportunità che mi hanno dato di tornare in panchina. Sarà una stagione difficile, ma vogliamo che per noi sia avvincente. Abbiamo tutta l’intenzione di essere competitivi e protagonisti".

Sembrava avesse chiuso con la pallavolo. E invece?

"E’ vero, negli ultimi due anni, dopo l’operazione al cuore, avevo in mente di percorrere altre strade. Ma dopo la chiamata di Reggio ho deciso di rimettermi in gioco, perché alla fine dei conti la mia vita è questa, è stare sul campo. Di salute sto benissimo e il mio cuore l’ho messo alla prova la scorsa annata con tutte le incredibili emozioni che abbiamo vissuto. Essere in panchina a casa mia e allenando i miei figli è il massimo".

Ha parlato di figli al plurale. C’è una novità?

"Sì, oltre alla conferma di Diego (le sue qualità nel ruolo di opposto sono state fondamentali nella cavalcata verso l’A1 del Volley Tricolore, ndr) arriverà qui anche Marco (un passato in B a Modena, l’anno scorso nel circuito di alto livello del beach-volley, ndr)".

Avere alle proprie dipendenze entrambi i figli se non è un fatto unico nel mondo dello sport, poco ci manca…

"Ammetto che la cosa mi preoccupa un po’. Sono consapevole che non sarà semplice, in particolare per loro che dovranno separare i ruoli del padre a casa e del coach in campo. Sicuramente ci saranno implicazioni anche sulle dinamiche di spogliatoio. Per questo sarà uno dei primi argomenti che affronterò con la squadra".

Che tipo di Conad vedremo il prossimo campionato?

"Premesso che mancano ancora pedine fondamentali per rimanere ad alto livello, e che a questo punto individueremo sul mercato straniero, cercheremo di creare una squadra equilibrata nel gioco e grandemente motivata. Lavorerò molto infatti sull’aspetto mentale e alla ricerca della migliore alchimia di gruppo. Del resto non si può parlare di filosofia di gioco senza prima conoscere bene il gruppo".

Avrebbe fatto volentieri l’A1? "Ovviamente sì, e mi sentivo pronto. Speriamo che per la società e la squadra sia solo un arrivederci all’anno prossimo".

Gabriele Gallo