YLENIA ROCCO
Cronaca

Canossa e i danni del maltempo: "Manutenzione da ripensare"

Bolondi: "In arrivo 242mila di fondi, fatto un lavoro enorme ma oggi eventi così violenti mandano tutto in tilt"

Luca Bolondi, sindaco di Canossa, fa il punto sulla situazione dopo un mese e mezzo dalla piena dell’Enza: «Abbiamo fatto un lavoro enorme in tempi rapidi», commenta

Luca Bolondi, sindaco di Canossa, fa il punto sulla situazione dopo un mese e mezzo dalla piena dell’Enza: «Abbiamo fatto un lavoro enorme in tempi rapidi», commenta

Un milione e mezzo di danni, circa. Strade danneggiate, ponti crollati, fogne saltate. Riprendersi non è facile, nel pieno di un’estate bollente. Non è imminente. Ma i Comuni che hanno subìto la forza bruta di una valanga di acqua e di fango, a poco a poco, ci stanno provando. A distanza di un mese e mezzo dalla piena dell’Enza, il sindaco di Canossa, Luca Bolondi, fa il punto. "Dopo la stima dei danni per la parte pubblica e privata, in delibera di Consiglio comunale abbiamo approvato la somma di 242mila euro provenienti dai fondi di Somma Urgenza – spiega –, perché non potevamo permetterci di non riaprire le strade ai cittadini. Fa strano che la minoranza invece, su un aspetto così cruciale, non abbia votato". L’erogazione dei fondi per gli interventi caratterizzati dal requisito della somma urgenza è un ‘debito’ che l’amministrazione conta di sanare con le risorse da poco stanziate dal Ministero per rispondere ai danni dell’emergenza climatica. In soli 4 giorni, Bolondi ha messo in piedi interventi mirati a fornire risposte quanto più rapide possibili. "È stato fatto un lavoro enorme da parte dell’ufficio tecnico comunale in collaborazione con gli operatori, che abbiamo contattato all’ultimo minuto. In tempi rapidi abbiamo intercettato 5 aziende, che ci hanno dato disponibilità immediata, per rimuovere i massi lungo le strade, riattivare le fognature e ripristinare la viabilità delle carreggiate". E a fronte dei danni ingenti si ritiene "soddisfatto" di quanto fatto. Ma sa anche che tanto altro è da sistemare. "Dei tre ponti distrutti – dice – uno solo è stato ripristinato. Abbiamo 57 km di strada, il 70% in montagna è distrutto. L’aiuto però ricevuto da Protezione civile e Bonifica dell’Emilia centrale, per riaprire il ponte di una frazione, è stato fondamentale". Collina e montagna sono le zone ritenute più a rischio per eventi climatici di tale portata, per questo, secondo Bolondi, è necessario rivedere gli interventi sul territorio finalizzati alla prevenzione delle emergenze climatiche. "Le operazioni che si pensavano congrue per la manutenzione della Valle purtroppo oggi vanno ripensate, perché eventi così violenti mandano in tilt tutte le strutture presenti". Su questo, il primo cittadino di Canossa insiste: "Se la Protezione civile non avesse svolto nessun lavoro, con l’esondazione avremmo avuto danni molto più gravi, che avrebbero messo a rischio l’incolumità delle persone". La tutela dei comuni montani diventa così un tema decisivo, che "se affrontato in modo corretto, evita i danni a valle", ha concluso Bolondi.