ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

"Cani mutilati per la passerella"

Tre persone accusate di maltrattamenti. Avrebbero prodotto falsi certificati veterinari

Miss e mister cane si erano guadagnati molteplici fasce di bellezza a livello mondiale, ma secondo gli inquirenti sarebbero stati mutilati.

Le orecchie sarebbero state tagliate ai ‘fido’ non per motivi di salute, ma per trasformarli in campioni della passerella. L’accusa di maltrattamento agli animali, e di falso, formulata dalla Procura per tre persone, riguardava il titolare di un allevamento della zona tra Correggio e Massenzatico, e due proprietari dei quattrozampe. Dietro l’inchiesta, promossa dal Nucleo antisofisticazione dei carabinieri su molte gare canine a livello nazionale, la tesi che dietro queste amputazioni ci fosse solo un’esigenza estetica, e non sanitaria.

Il pm aveva chiesto 1 anno e 8 mesi mesi di condanna per il titolare e 10 mesi per gli altri due imputati. La difesa, affidata all’avvocato Costantino Diana, ha depositato foto di cuccioli risalenti ad anni prima, con le orecchie tagliate. E ha domandato sentenza di non doversi procedere per prescrizione, sostenendo che le orecchie fossero state tagliate molto prima rispetto alla manifestazione canina, quando i ‘fido’ erano appena al terzo mese di vita. Il giudice Stefano Catellani ha accolto la richiesta difensiva, dichiarando i reati prescritti. Le accuse erano identiche per i tre imputati.

Un cittadino doveva rispondere di aver sottoposto un american pittbull al taglio delle orecchie - in linguaggio tecnico conchectomia bilaterale - senza giustificato motivo clinico, ma solo per farlo partecipare a esposizioni canine, procurandogli così lesioni senza necessità. Nonché di falso per aver formato, o fatto compilare da terzi, un certificato medico fasullo, rilasciato il 17 dicembre 2015, da una veterinaria di Napoli che è risultata inesistente, per giustificare l’intervento chirurgico a fronte di fantomatiche "ferite da morso al padiglione destro e lesioni a quello sinistro".

Il presunto reato, commesso a Reggio, emerse nel corso delle manifestazioni cinofile del 20 novembre e 18 dicembre 2016 z Traversetolo (Pr). Il titolare era accusato del taglio per il proprio cane, un american pittbul terrier, e del certificato veterinario falso datato 14 dicembre 2015, per giustificare un "mastocitoma all’orecchio destro". Lui e una donna dovevano rispondere della stessa operazione anche per una femmina della medesima razza, con psedocertificato del 17 dicembre 2015, sempre a firma di una veterinaria inesistente.