Calano i nuovi contratti e solo il 25 percento saranno stabili

L’indagine della Camera di Commercio. Il 51% delle imprese non trova candidati adatti.

Calano i nuovi contratti e solo il 25 percento saranno stabili

Calano i nuovi contratti e solo il 25 percento saranno stabili

Sono 4.560 i nuovi contratti che saranno attivati dalle imprese reggiane nel mese di giugno, una cifra in flessione rispetto allo stesso mese del 2023. Le analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati del sistema informativo Excelsior, infatti, evidenziano una diminuzione del 3,6%, corrispondente a 170 nuovi contratti in meno. Su base trimestrale (giugno-agosto) il calo del numero dei nuovi contratti (che saranno 11.260) sarà del 4,8%, vale a dire 570 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Osservando i dati relativi a giugno, le entrate previste si concentreranno per il 60% nel settore dei servizi e per il 58% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Pur mantenendo il primato sul numero dei nuovi contratti, il settore dei servizi esprime dati previsionali sostanzialmente in linea con quelli del giugno 2023, con 2.730 nuovi contratti, mentre si osserva una diminuzione dei nuovi contratti nell’industria, con 1.840 nuovi contratti (-7,5% rispetto al giugno dello scorso anno), principalmente dovuta all’industria manifatturiera e public utilities (-11,8% rispetto al giugno 2023); il comparto delle costruzioni passa invece da 370 a 420 nuovi contratti attivati (+13,5%). Nel 25% dei casi, i nuovi contratti saranno stabili (la percentuale è leggermente superiore a quelle degli ultimi mesi), ossia a tempo indeterminato o di apprendistato, nel 50% dei casi saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) e per il restante 25% riguarderanno contratti di somministrazione ed altre forme di collaborazione. Delle 4.560 attivazioni previste per il mese di giugno, il 12,3% (560 posizioni) è rivolto a candidati con titolo di laurea e di ITS, il 26,3% (1.200 posizioni) a candidati col diploma di scuola media superiore, il 43% ( 1.960 posizioni) rivolte a soggetti con qualifica di formazione o diploma professionale; continuano comunque a crescere anche le opportunità per i soggetti che hanno la scuola dell’obbligo. Persiste, intanto, il gap tra offerta e domanda di lavoro: nel 51% dei casi, infatti, le imprese prevedono di incontrare difficoltà nel trovare i profili professionali desiderati, per i quali, nel 57% dei casi, è richiesta esperienza professionale specifica.