Doveva pulire le ragnatele del capannone, ma cadde al suolo e rimase ferito riportando conseguenze per dieci mesi. Per quest’incidente del 3 aprile 2018 in un’azienda alimentare di Montecchio, due persone sono state accusate di lesioni colpose gravi, con violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro. A un uomo che oggi ha 86 anni, in qualità di legale rappresentante della ditta, si imputava di non aver valutato i rischi, non aver organizzato corsi di formazione per i lavoratori, non aver adottato misure tecniche e organizzative per ridurre al minimo i rischi e di non aver impedito che fossero utilizzate in modo inadatto. Davanti al giudice Giovanni Ghini, lui, difeso dagli avvocati Simone Servillo e Maria Angela Seeber, ha patteggiato ieri col pubblico ministero Valentina Salvi (foto) un mese e 10 giorni, pena sospesa. L’altro imputato è un 48enne, preposto di fatto della ditta: per togliere le ragnatele dalla parte alta delle pareti e del soffitto del reparto di produzione, sollevò il collega all’interno di una cesta metallica posizionata sopra un carrello elevatore. Una volta arrivato in quota, la cesta si sfilò dalla forche dov’era stata messa, facendo cadere a terra l’uomo, che ebbe fratture alla scapola e a entrambi i femori con prognosi totale di dieci mesi. A lui, difeso dall’avvocato Matteo De Sensi, si contesta di non aver vigilato sull’osservanza degli obblighi di legge.
al. cod.