Cadavere in un casolare: mistero sulla morte

È rimasto per giorni nell’ex Fabbrica Europa: le condizioni dei resti non permettono ancora di identificarlo. Disposta l’autopsia

Cadavere in un casolare: mistero sulla morte

Cadavere in un casolare: mistero sulla morte

Una scoperta raccapricciante, un cadavere in avanzato stato di decomposizione, è stata fatta nella tarda mattinata di ieri in un rudere dell’area degradata dell’ex Fabbrica Europa, tra via Gramsci e via Marconi, a ridosso della stazione ferroviaria di Sant’Ilario. Una persona senza documenti - probabilmente un uomo - deceduta da diversi giorni per cause ancora ignote. Era in posizione prona; indossava una maglia, dei jeans ed un paio di scarpe. La zona da anni è diventata un ricovero per senza tetto, immigrati irregolari e clochard, ma anche un luogo di spaccio e consumo di stupefacenti.

A trovare il corpo sono stati due operai incaricati periodicamente dai proprietari dell’edificio di chiudere finestre e porte per impedire l’accesso abusivo. Ad operare sul posto la Polizia locale della Val d’Enza, coordinata dalla Procura diretta dal dottor Calogero Gaetano Paci. Il corpo è stato recuperato e nelle prossime ore sarà conferito ad un medico legale l’incarico di eseguire l’autopsia: le condizioni dei resti - peggiorate anche dal caldo di questi ultimi giorni - non sono tali da consentire di identificare il cadavere, né di capire la causa della morte tramite un esame superficiale. Secondo indiscrezioni, sul corpo non ci sarebbero infatti segni chiari che indichino una morte violenta dovuta a omicidio o suicidio.

Molte delle palazzine fatiscenti dell’ex Europa sono state acquisite dal Comune di Sant’ilario tramite un accordo con i proprietari dell’ex azienda conserviera: vi verrà realizzato, grazie anche alla Provincia, un innovativo plesso scolastico che ospiterà la nuova sede dell’Istituto Silvio D’Arzo. Alcuni immobili invece sono rimasti ai vecchi proprietari: ed è qui che, in una stanza al piano terra, il cadavere è stato scoperto.

L’operaio che l’ha trovato ha inizialmente pensato ad una persona addormentata, poi si è reso conto che si trattava di un corpo senza vita. Ora l’immobile è stato posto sotto sequestro, e gli inquirenti mantengono sul giallo uno stretto riserbo.

Come i capannoni delle ex Reggiane, in città, dell’ex Fabbrica Europa attira persone che vivono ai margini, in condizioni di nutrizione, igieniche e di sicurezza pessime: condizioni queste che potrebbero anche aver condotto quella persona ad una morte per cause naturali. La vicinanza della stazione della linea Milano-Bologna poi ha sempre reso abbastanza vivace il via vai degli occupanti, spesso giovani uomini di origine magrebina o dall’Africa subsahariana.

Francesca Chilloni