FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Brucia un escavatore. Si indaga per rogo doloso

Incendio in un cantiere a Canali, colpito un mezzo della ditta F&F Costruzioni. Il Comune aveva cancellato i diritti edificatori nell’area, ma il Tar ribaltò tutto.

Incendio in un cantiere a Canali, colpito un mezzo della ditta F&F Costruzioni. Il Comune aveva cancellato i diritti edificatori nell’area, ma il Tar ribaltò tutto.

Incendio in un cantiere a Canali, colpito un mezzo della ditta F&F Costruzioni. Il Comune aveva cancellato i diritti edificatori nell’area, ma il Tar ribaltò tutto.

Danni per circa 200mila euro nel rogo che la notte di ieri ha distrutto un grosso escavatore cingolato in un cantiere edile a Canali, nell’area situata all’angolo tra via Tassoni e via Tolstoj, proprio di fronte alle scuole elementari e all’asilo "Freire". Gli accertamenti sulle cause dell’incendio sono ancora in corso da parte degli ingegneri dei vigili del fuoco e della Scientifica della polizia di Stato ma, con il passare delle ore, ha preso sempre più corpo l’ipotesi di un’azione dolosa. L’allarme al 115 è stato lanciato attorno alle 5,30 e da via della Canalina sono partite a sirene spiegate due squadre che hanno lavorato per un paio d’ore per spegnere le fiamme.

Il costoso macchinario è stato devastato dal fuoco: sia il motore che l’abitacolo sono andati distrutti. "Non abbiamo mai ricevuto minacce, né avuto problemi con qualcuno. Non so se il rogo sia doloso, ma se lo fosse non ho idea di chi possa averci voluto colpire", ha dichiarato amareggiato l’imprenditore edile Francesco Giangotti, titolare dell’impresa F&F Costruzioni, proprietaria del mezzo per il movimento terra: "In tarda mattinata ho sporto denuncia contro ignoti in Questura, aspetto di sapere cosa sia accaduto. Il danno è veramente ingente, l’escavatore era nuovo".

Una denuncia contro una mano ignota in effetti dà indirettamente forza alla pista dolosa che la Polizia sta battendo dopo aver raccolto sul posto una serie di indizi. La F&F Costruzioni, con sede in via Fratelli Cervi a Reggio, lavora in subappalto nel cantiere occupandosi delle opere di urbanizzazione per conto della società "Le Nuove Residenze", proprietaria dell’area, che da un anno vi sta sviluppando un progetto che prevede la costruzione di 32 appartamenti e due negozi su un lotto di circa 17mila mq (superficie edificatoria 4300 mq). Nell’agosto 2022 il Tar aveva accolto il ricorso de "Le Nuove Residenze" contro il Comune di Reggio, che aveva cancellato i diritti edificatori dei proprietari ripristinando per il terreno la destinazione d’uso agricolo. Altri ricorsi simili, relativi ad altre aree (tra cui quella accanto al Conad di via Luxemburg), avevano seguito lo stesso iter. Tutti derivavano da accordi di pianificazione Comune-privati che prevedeva la decadenza dei diritti se non fossero stati approvati i piani entro 5 anni. I piani erano stati depositati ma il mancato via libera non era ancora arrivato a causa della mancanza dei pareri di enti pubblici competenti.

Francesca Chilloni