Si alza dal tavolo e se ne va, l’associazione Libera, sbattendo la porta di Brescello e lanciando strali contro il sindaco eletto in una civica sostenuta dal Pd. La realtà antimafia di Reggio ha deciso di non partecipare più alla Commissione mista per la legalità istituita nel paese il cui Comune fu sciolto per infiltrazioni mafiose. Libera spiega che la decisione è maturata "in seguito ad alcuni recenti eventi che si sono aggiunti ad altri dei mesi scorsi". La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono state le parole "riportate sul Carlino" pronunciate da Emilio Tringali, vignettista ospite il 25 ottobre di una serata organizzata dall’associazione antimafia Impastato-Castelli con il patrocinio del Comune, dato anche a un evento con le scuole che si è tenuto il 26, sempre nel centro culturale San Benedetto. Tringali, ragusano, è autore di due libri sul presunto sistema che girava intorno ad Antonello Montante: lui, ex leader di Confindustria Sicilia con delega alla Legalità, fu condannato in Appello per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e accesso abusivo alle banche a 8 anni, per poi essere assolto dal reato associativo in Cassazione il 30 ottobre (cinque giorni dopo l’evento brescellese). Secondo Tringali, nel 2007 Montante annunciò "la rivolta della legalità" e offrì a Libera la condivisione di un protocollo sui beni confiscati. Durante la serata l’autore ha criticato Libera definendola "politicizzata" e ha descritto come "affettiva" la reazione che il presidente don Luigi Ciotti ebbe di fronte alla notizia dell’apertura di un’indagine su Montante. Parole che hanno suscitato l’ira di Libera, insieme alla foto pubblicata sul Carlino. Libera puntualizza di aver partecipato per anni alla Commissione, sia durante la scorsa amministrazione guidata da Elena Benassi sia nell’attuale mandato.
"È stato per noi imbarazzante e grave scoprire dal Carlino lo scatto in cui il sindaco e Tringali sono stati fotografati insieme a conclusione di un’iniziativa in cui l’autore ha giudicato così negativamente un’associazione che con l’attuale giunta ha dato prova di interloquire". E racconta: "Prima di intervenire pubblicamente, abbiamo preferito scrivere direttamente a Fiumicino nella speranza che potesse arrivare da parte sua una presa di distanza pubblica". Libera ripercorre poi una precedente occasione di scontro, dove insieme alla Cgil aveva criticato le scelte fatte dal Comune sulla destinazione degli appartamenti confiscati alla mafia a Brescello, "senza coinvolgere la Commissione, che non viene convocata da mesi nonostante le richieste di alcuni soggetti che ne fanno parte". A dare man forte all’associazione antimafia interviene anche la Cgil: Luca Chierici della segreteria provinciale e Davide Fellini responsabile del sindacato della zona di Guastalla segnalano che "il 22 ottobre, insieme a Libera, Auser e Anpi, abbiamo chiesto di riconvocare la Commissione per rimettere in discussione la destinazione degli alloggi confiscati, domanda che a oggi è senza riscontro". E concludono: "Ciò che sta accadendo a Brescello ci pare un cambio di rotta pericoloso che auspichiamo possa essere recuperato".
Alessandra Codeluppi