GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Droga e spaccio, maxi blitz. “Reggio Emilia perno del traffico di stupefacenti”

L’operazione è iniziata alle prime luci dell’alba: 38 le persone arrestate. In città si immagazzinavano le sostanze per poi redistribuirle tra il Centro-Nord Italia e la Campania

Reggio Emilia, 25 giugno 2024 – ‘Last’, letteralmente ‘ultimo’, è il nome dato all’operazione che tra ieri e oggi ha portato all’esecuzione di 38 misure cautelari (20 con custodia cautelare in carcere, 16 ai domiciliari e 2 con obbligo di firma) per traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi e, in un caso, anche favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Il blitz è stato messo a segno dalla Polizia di Stato: 130 gli agenti impegnati nell'operazione di Reggio Emilia. Qui la foto della conferenza stampa
Il blitz è stato messo a segno dalla Polizia di Stato: 130 gli agenti impegnati nell'operazione di Reggio Emilia. Qui la foto della conferenza stampa

È il punto d’arrivo di un percorso iniziato ad agosto 2021 alle ex Officine Reggiane, centro nevralgico dello spaccio in città fino allo sgombero avvenuto a settembre dello stesso anno, e sviluppatosi poi in diverse operazioni (Exit, Rexit, Trexit e Piazzale Pulito) per arrivare a oggi.

Oltre 130 agenti della polizia di Stato sono impegnati per circoscrivere le responsabilità di una florida attività di traffici illeciti diramata tra Reggio, Parma, Modena, Piacenza e Ravenna. Tra gli indagati rientrano soggetti italiani, albanesi, nigeriani, tunisini e marocchini; per alcuni di loro è stato disposto un mandato di arresto internazionale, dal momento che si trovano nel Paese d’origine.

Solo nelle ultime ore sono stati sequestrati 27mila euro in contanti. A questi si aggiungono altri 40mila euro, 4 armi comuni da sparo e oltre 11 chili di droga (di cui 3 chili di hashish e 7 chili di cocaina) trovati nel corso delle indagini; sempre durante l’operazione sono state arrestate altre 22 persone in flagranza di reato.

“Ancora una volta, purtroppo, Reggio si conferma un punto di riferimento tanto per lo spaccio quanto per lo smistamento di sostanze stupefacenti” spiega il procuratore Calogero Gaetano Paci. Reggio, dunque, come perno attorno a cui ruota un traffico che coinvolge il Paese da Nord a Sud.

In città si era stabilito un vero e proprio sistema di stoccaggio e distribuzione di droga ad ampio raggio. In particolare uno degli indagati, di origini campane, aveva un ruolo di natura puramente logistica nell’immagazzinare le sostanze stupefacenti su due basi, tra Reggio e la zona ceramiche di Modena, per poi redistribuirle tra il Centro-Nord Italia e la Campania.

Lo stesso aveva inoltre contatti frequenti con il clan Abbinante legato alla camorra, come emerso dalle intercettazioni condivise con la Dda di Napoli. Documentazioni che hanno aiutato l’antimafia a reperire informazioni su soggetti latitanti all’estero. Nel reggiano invece risultano coinvolti due esercizi commerciali, che mascheravano l’attività di spaccio dietro quella di un distributore di benzina e di una pizzeria.

In quest’ultimo caso il titolare del locale, zona Ospizio, è stato arrestato ad agosto 2023: un cliente era uscito dal locale con tre panetti di cocaina dentro il cartone della pizza. Infine un indagato, di origine nigeriana, è gravemente indiziato anche per favoreggiamento della prostituzione. Secondo quanto ricostruito faceva non occasionalmente da intermediario al fine di trovare nuove leve per le suddette attività illecite. Persone che dalla Nigeria arrivavano in Libia e poi via mare a Lampedusa, indotte a sdebitarsi lavorando come spacciatori.