Cartelli, striscioni e tanta voglia di far sentire la propria voce. C’erano circa 150 persone ieri pomeriggio in piazza Prampolini, intorno alle 18, per il flash mob organizzato da LabAQ16 sull’omicidio di George Floyd, il 46enne afroamericano morto soffocato sotto il ginocchio di un poliziotto. Le proteste negli Stati Uniti hanno assunto contorni di rabbia e ferocia incontrollata. Ma il grido di ’BlackLivesMatter’ (le vite delle persone di colore contano, traducendo letteralmente) si è fatto sentire in tutta Europa. E così anche a Reggio, dove ieri tantissimi ragazzi si sono radunati per una protesta pacifica. "Il nostro sguardo, come quello di tante e tanti, è rivolto a quanto sta avvenendo negli Stati Uniti - ha ribadito il gruppo nel presentare il flash mob -. I cortei e gli assedi dopo il brutale omicidio a opera di quattro agenti è il simbolo che il limite è stato superato. Questo ennesimo crimine, perpetrato nella violenza razzista razzista, ha dato vita a una rabbia che si sta trasformando in qualcosa di più ampio". Davanti alla piazza, sotto l’occhio vigile di Digos e carabinieri in borghese, i ragazzi si sono confrontati, mostrando i cartelli contro il razzismo, e di ricordo verso George Floyd, con l’obiettivo di "farsi avanti" come recitava lo slogan della manifestazione.
CronacaBlackLivesMatter arriva in piazza Prampolini