Casalgrande (Reggio Emilia), 3 giugno 2023 – “Nessuno toccherà quella famiglia, non andrà mai via da quel condominio". Il sindaco di Casalgrande, Giuseppe Daviddi, è amareggiato per la diffida inviata da tre vicini alla famiglia di un ragazzo autistico, accusato di disturbare con urla e rumori molesti nelle ore serali.
"Voglio incontrarli quei condomini - prosegue Daviddi – lunedì (dopo domani, ndr) manderò una convocazione. Li vedrò separatamente, gli inquilini e poi la famiglia, con cui ci sentiamo di frequente. Li conosco bene, sono una famiglia stupenda".
Casalgrande è il paese del progetto ‘Costruiamo gentilezza’. "E proprio ora iniziamo una collaborazione con l’associazione Aut Aut", dice Daviddi, riferendosi all’imminente apertura di un ristorante pizzeria dove lavoreranno i ragazzi autistici. "Ma questa vicenda mi ha fatto davvero male - conclude il primo cittadino -. L’unica cosa da fare in questi casi è aiutare, ma nessuno è mai andato a bussare alla porta per chiedere se avevano bisogno di qualcosa. Noi come Comune ci siamo e continueremo a darci da fare".
I vicini promotori della diffida (una coppia di pensionati e una donna, abitano negli appartamenti sopra e sotto la famiglia del ragazzo) lamentano le urla e i "rumori molesti", rivendicando "il diritto a un loro indisturbato godimento della propria abitazione". Nel testo dell’avvocato si parla di spostamenti di sedie e mobili, sportelli che sbattono, rimbombi sul pavimento. Fino a invitare a "rivolgersi quanto prima al servizio sanitario al fine di chiedere assistenza qualificata".
La coppia contestata ha due figli, una di 4 anni e il maggiore di 7 che ha il disturbo dello spettro autistico. "Dicono che non facciamo nulla per migliorare la situazione di nostro figlio e la loro? Questo ci fa davvero male. Uno dei nostri stipendi lo spendiamo per le terapie del ragazzo". A ferire la famiglia sono soprattutto alcuni passaggi della diffida. Ad esempio dove si afferma di essere in possesso "di materiale audio in cui si ascoltano i genitori, e soprattutto la madre, affermare cose inascoltabili anche nei confronti del bambino". Si invita la famiglia a rivolgersi ai servizi sanitari, descrivendo la madre come una donna "senza armi nella difficile battaglia contro questa patologia". I tentativi di dialogo, da una parte e dall’altro, sono finora falliti.
"Avevamo in programma un incontro con l’assessore regionale, ma è stato rinviato per l’alluvione - afferma Roberto Vassallo, presidente di Aut Aut -. Della diffida mi hanno turbato soprattutto i toni. Le famiglie con un familiare autistico si sacrificano e lo fanno con amore. Bisogna capirli se in casa ogni tanto urlano anche loro. Tendere la mano sarebbe un bel gesto".