Reggio Emilia, 13 ottobre 2019 - Daniela Scrittore, funzionaria del Comune di Reggio del settore Politiche familiari indagata per depistaggio nell’ambito dell’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ sugli affidi, scaturita dal caso Bibbiano. Il nome della Scrittore, difesa dall’avvocato Liborio Cataliotti, non compare nell’ordinanza che a fine giugno ha portato alle misure cautelari e ha scoperto i presunti illeciti nella Val d’Enza, ma sarebbe uno sviluppo dell’indagine di Procura e carabinieri.
Alcune funzionarie dell’Ausl avrebbero infatti raccontato che la donna era presente all’apertura delle buste di un appalto che avrebbe suggerito di assegnare alla Onlus Hansel e Gretel di Claudio Foti. La donna, interrogata come testimone, avrebbe negato la circostanza.
Risultano poi una cinquantina di contatti con Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi sociali dell’Unione e ritenuta il personaggio chiave nell’inchiesta.
In un’intercettazione, mandata in onda dal TgR Emilia Romagna, sembra emergere l’intenzione di incontrarsi per scambiarsi documenti senza lasciare tracce: «Te lo do brevi manu (direttamente, di persona, ndr ) perché non vorrei mai che intercettassero delle cose anche nei giri di mail privati», si sente distintamente.
Venerdì le è stato sequestrato il telefono per ulteriori accertamenti con la Procura che ha ipotizzato l’abuso d’ufficio nella procedura d’appalto del comune di Bibbiano per la Onlus ‘Hansel e Gretel’. Ennesimo colpo di scena quindi all’interno di una vicenda che sembra, settimana dopo settimana, rivelarsi sempre più articolata e di non facile decodificazione.
Gli inquirenti stanno infatti proseguendo nelle indagini per provare a fare sempre più luce su tutte le dinamiche che portavano a separare i bambini dalle proprie famiglie d’origine, con metodi che sono stati ritenuti in moltissimi casi non idonei. La nuova notizia di un’altra persona indagata, in questo caso per depistaggio delle indagini e con aggiunta l’ipotesi dell’abuso di ufficio, apre ad ulteriori nuovi scenari sull’operatività delle organizzazioni coinvolte.
A fare scalpore è sicuramente la notizia che la persona coinvolta in questo ultimo filone d’indagine faccia parte del Comune di Reggio del settore Politiche Familiari. L’ipotesi investigativa è riferita a un presunto depistaggio nell’ambito dell’inchiesta.
Il Comune: spostata in un altro ufficio
"Sulla base delle indicazioni dell'Autorità nazionale anticorruzione-Anac viene applicata alla funzionaria coinvolta nell'indagine la misura prevista della 'rotazione straordinaria', con destinazione ad altro ufficio". L'amministrazione comunale di Reggio Emilia "esprime fiducia nell'azione della magistratura, auspica sia fatta piena luce ed è certa che la funzionaria si avvarrà di tutte le opportunità di chiarimento", si spiega in una nota precisando poi che gli accertamenti non riguardano "l'attività del servizio stesso" cioé il settore dove lavorava la funzionaria indagata.