ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Bibbiano, assolto ex sindaco. L’abuso d’ufficio non c’è più

Maxi inchiesta sugli affidi di minori in val d’Enza: Carletti fuori dall’incubo. Nel 2019 finì anche agli arresti domiciliari. "Finalmente, è una liberazione".

Bibbiano, assolto ex sindaco. L’abuso d’ufficio non c’è più

Maxi inchiesta sugli affidi di minori in val d’Enza: Carletti fuori dall’incubo. Nel 2019 finì anche agli arresti domiciliari. "Finalmente, è una liberazione".

Abrogato l’abuso d’ufficio, arrivano le prime assoluzioni nei tribunali italiani. Una riguarda un politico di centrosinistra divenuto simbolo di una vicenda non solo giudiziaria, ma anche politica: Andrea Carletti, 52 anni, fino a giugno sindaco Pd a Bibbiano, nel Reggiano, diventato famoso per l’inchiesta ‘Angeli e demoni’, in cui secondo l’accusa alcuni bambini furono tolti alle famiglie e dati ingiustamente in affido a seguito di presunte relazioni false stese da assistenti sociali. Bibbiano divenne il palco di un acceso scontro politico tra destra e sinistra. Davanti al cartello di Bibbiano posò pure l’attuale premier Giorgia Meloni, mentre in Parlamento la senatrice della Lega Lucia Borgonzoni indossò la maglietta ‘Parliamo di Bibbiano’, con P e D in rosso. Il 27 giugno 2019 l’allora leader del M5s Luigi Di Maio pubblicò su Facebook l’immagine di Carletti con la fascia tricolore e la scritta "Affari coi bimbi tolti ai genitori". Contro Carletti, che nella prima fase dell’inchiesta, scoppiata nell’estate del 2019, era finito ai domiciliari, si scatenò sui social un’orda di insulti e minacce, poi lui presentò denuncia contro Di Maio e altri.

Nel processo con rito ordinario, che conta 17 imputati, ieri il collegio dei giudici ha pronunciato la sentenza per Carletti e altri sette per la sola accusa di abuso d’ufficio (quattro in tutto le contestazioni cadute): "Assolti perché il fatto non è previsto dalla legge come reato". Il verdetto riguarda anche un altro amministratore che sparisce dal procedimento: Paolo Colli, ex sindaco di Montecchio. L’accusa loro mossa riguardava il presunto affidamento senza bando della psicoterapia per i minori vittime di abusi alla onlus ‘Hansel e Gretel’ di Torino – il fondatore Claudio Foti è già stato assolto in via definitiva col rito abbreviato – e l’uso dei locali a titolo gratuito del centro pubblico ‘La Cura’ di Bibbiano, per il quale si ravvisava un danno per le casse pubbliche di oltre 200mila euro. Oltre a Carletti e Colli, imputati solo per quest’accusa, dovevano rispondere in concorso anche l’ex responsabile dei servizi sociali Val d’Enza Federica Anghinolfi, l’ex assistente sociale Francesco Monopoli, la psicologa Nadia Bolognini: pure per loro è stata pronunciata l’assoluzione. Esce per sempre anche Cinzia Prudente, affidataria di bambini, per un’altra singola imputazione. Assolte pure le affidatarie di una minore, l’allora coppia Fadia Bassmaji e Daniela Bedogni. Il pubblico ministero Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta, aveva sollevato il 9 settembre una questione di legittimità costituzionale sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio. L’avvocato Tarquini, difensore di Carletti insieme all’avvocato Vittorio Manes, commenta: "Finalmente si è conclusa questa agonia, che ha avuto pesanti conseguenze sulle persone e sul sistema dei servizi sociali. Carletti ha sempre negato ogni responsabilità e ha agito per il bene dei più fragili".