BENEDETTA SALSI
Cronaca

Autismo, la beffa dei campi estivi: "Se hai un figlio con disabilità paghi 100 euro in più al giorno"

La denuncia di una madre: "Questa è discriminazione, oltre al costo si rinuncia a farli socializzare"

Sara Balotta denuncia i costi esorbitanti dei campi estivi per chi ha un figlio disabile

Reggio Emilia, 29 aprile 2024 – “Parliamo con numeri alla mano. Il costo medio di un campo estivo in Italia si aggira tra i 100 e i 150 euro a settimana. Se sei disabile devi avere un sostegno e quindi un costo extra – a carico del genitore – di circa 100 euro al giorno. Al giorno. Diventano così 650 euro a settimana per 5 ore, quindi solo per la mattina. Ora ditemi voi se questa non è discriminazione".

Sara Balotta, mamma 40enne di Barco, non le manda a dire. Ha due figli di 3 e 5 anni, a quest’ultimo è stato diagnosticato un autismo di livello 2 con iperattività grave. E, da allora, dal momento della soffertissima diagnosi, è iniziata la sua battaglia di sensibilizzazione. Lo ha fatto anche tramite un blog, seguitissimo, che ora sta rivoluzionando. E lo fa tramite le sue denunce quotidiane, su quello che una famiglia come la sua deve affrontare. Perché, ripete sempre, "non possiamo smettere di lottare, parlare, denunciare. La forza di lottare per i nostri figli finché saremo in vita non mancherà. Perché l’autismo non l’abbiamo scelto, è capitato e di conseguenza anche l’accettazione, il dolore e questa voglia di lottare".

Ora, alle porte della stagione estiva, il problema che in tanti si trovano ad affrontare, è quello dei centri estivi.

"Che belli i campi estivi. Luoghi di incontro, gioco, scoperta e crescita. Se non sei povero e nemmeno disabile – racconta –. Ma un campo estivo dove non ci sono diverse etnie diverse culture e disabilità è davvero un luogo di scoperta e crescita? O è semplicemente un ritrovo tra persone uguali. Che poi, ci mancherebbe, dalle persone uguali si può imparare qualcosa, sicuramente sì, ma quando si è tutti diversi si impara di più! Peccato che in Italia i campi estivi variopinti non esistano. Oltre ad un costo veramente eccessivo che hanno, sono anche discriminanti verso le disabilità. Sì perché, quando hai un figlio disabile non sempre entrambi i genitori lavorano, spesso ne lavora soltanto uno e quindi le disponibilità economiche per forza di cose sono limitate. Senza contare i soldi che vengono spesi durante l’anno per la terapia, che a oggi si deve ancora contare principalmente su quella privata".

Parla con cognizione di causa, lei, che ha dovuto abbandonare il lavoro dei suoi sogni per accudire il suo bimbo.

“La beffa è soprattutto d’estate per noi famiglie ’diverse’ – incalza –. Mettiamo la fortuna che il Comune di riferimento diventi improvvisamente magnanimo e offra l’educatore, a titolo gratuito: per accontentare tutti dovrebbe far fare solo una settimana a bambino. Quindi sarete d’accordo con me se la triste conclusione è: mio figlio solo perché disabile non può fare campi estivi, ergo non avrà possibilità di socializzazione né di insegnare agli altri bambini il suo mondo. L’autismo, per molti, non è un dono, è una lotta senza fine contro istituzioni, luoghi di lavoro e bulli. Diventerà un dono quando un bambino autistico non vorrà essere cambiato, ma capito e ascoltato con il cuore".