GABRIELE GALLO
Cronaca

Attenti alle mirabolanti offerte: "Chi può, resti nel mercato tutelato"

Da ieri via alla liberalizzazione dell’energia. Federconsumatori: "Qui tanti hanno rifiutato le lusinghe"

Attenti alle mirabolanti offerte: "Chi può, resti nel mercato tutelato"

Attenti alle mirabolanti offerte: "Chi può, resti nel mercato tutelato"

Chi non vuole passare al mercato libero non faccia assolutamente nulla, anche se, verosimilmente, continuerà a ricevere chiamate di telemarketing che tenteranno, anche pesantemente, di convincerlo. Parola di Rino Soragni presidente di Federconsumatori Reggio Emilia. Da ieri si è entrati nel mercato libero dell’energia elettrica.

Che consiglio dà a chi è ancora scettico sull’aderirvi?

"Di restare fermi, di dire un chiaro no a chiunque proponga il passaggio al mercato libero".

Ma una maggiore concorrenza non dà vantaggi economici al cittadino?

"Non per come è concepito il mercato libero in Italia. Con almeno 800 operatori che cercano di accaparrarsi l’assenso dell’utente, proponendo magari insignificanti cadeau come assicurazioni, manutenzione dell’impianto o cose del genere che, in realtà, hanno impatto quasi zero sui costi della bolletta".

Ci sta dicendo che nel nostro Paese centinaia di imprese possono fornire energia elettrica?

"No, quello lo fanno quelle 8-10 grandi compagnie che tutti conosciamo e che coprono l’80% del mercato. La quota restante è appannaggio di agenzie di intermediazione che, tramite accordi con le compagnie, cercano di acquisire piccole quote di utenti che, per loro, rappresentano comunque un guadagno. Da qui le telefonate continue e invasive".

Chi ancora può resti nel tutelato quindi?

"Assolutamente sì, almeno il tempo necessario a valutare come funziona il nuovo sistema a tutele graduali. Perché il vero e proprio tutelato rimarrà solo per le categorie vulnerabili: anziani over 75, disabili e soggetti in sofferenza economica. Un limbo che durerò sino al 2027 e dove le imprese che si sono aggiudicate l’appalto, per Reggio Emilia l’Enel, operano ricalcando in parte lo schema del vecchio mercato tutelato. In alcuni casi con condizioni perfino migliori".

A Reggio Emilia in quanti hanno scelto, in questi anni, il mercato libero?

"Circa il 70% degli utenti, il restante 30% è rimasto nel tutelato, una delle percentuali più alte in Italia".

Chi sinora ha scelto il mercato libero è stato penalizzato?

"Non posso dire questo. Ma se anche l’autorità preposta, l’Arera, suggerisce di restare in una zona di tutela, la dice lunga sul fatto che non siamo in una situazione di reale concorrenza che avvantaggia il cittadino. Cose che capitano quando non si produce in proprio energia elettrica".

Tutto questo non crea confusione?

"Certo, di fatto siamo in una giungla dove l’unica cosa che conta è ottenere un guadagno. Da qui il tele-selling, ovvero il tentativo di procacciare contratti via telefono, che noi avevamo chiesto di sospendere in questi mesi. E che non cesserà certo con oggi. Ma molte di queste agenzie non sono patrimonialmente solide e in tante in questi anni sono fallite. Si tratta di una liberalizzazione selvaggia, vedremo nel 2027, quando anche il mercato a tutele graduali cesserà di esistere, cosa accadrà. Nel gestire questo passaggio ha sbagliato anche il Governo".

In che senso?

"Aveva promesso un’ampia campagna informativa per spiegare bene questa fase di passaggio, e invece non ha fatto nulla".

Chi deciderà valuterà di passare al mercato libero in futuro, a cosa dovrà stare attento?

"Ai costi indicati nel contratto: della materia prima e degli oneri di commercializzazione, oltre al valore dello spread e alla durata del contratto stesso. Senza curarsi troppo di presunte mirabolanti offerte accessorie che spesso sono specchietti per le allodole".