Oltre 150 rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rsl) della Fiom si sono riuniti ieri al centro Pigal di Reggio per confrontarsi sulle proposte della Fiom di Reggio e per provare a migliorare le condizioni di lavoro nelle fabbriche metalmeccaniche. In questa seconda occasione annuale le tute blu della Cgil reggiana lanciano la campagna ’Microclima 5.0’ per richiedere alle imprese reggiane di investire oggi in infrastrutture di raffreddamento degli ambienti di lavoro ed evitare di arrivare all’estate prossima con officine roventi e condizioni di lavoro invivibili, garantendo così ambienti sani ed evitando scioperi, come accaduto nell’ultima estate.
"Il Governo ha stanziato quasi 13 miliardi di euro per le imprese che riducono i consumi energetici anche attraverso pannelli fotovoltaici – afferma Davide Franco della Fiom di Reggio – chiediamo alle aziende metalmeccaniche di utilizzare questi fondi e affiancarli all’installazione di impianti di raffrescamento" . Il Piano ’Transizione 5.0’ per gli anni 2024 e 2025 ha previsto finanziamenti europei per le imprese che investono nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica attraverso l’installazione di pannelli e tramite fonti rinnovabili. "Le imprese ricevono fondi pubblici, quindi derivanti dalla tassazione generale, per ridurre i costi energetici – spiega la Fiom – chiediamo che Transizione 5.0 non serva solo a far risparmiare le imprese, ma sia utile anche a migliorare le condizioni di lavoro, perché quelle risorse sono anche le tasse dei lavoratori metalmeccanici". La campagna Microclima 5.0 della Fiom di Reggio porterà nelle aziende reggiane che ancora non hanno investito sui raffrescatori una nuova rivendicazione, con un anno di anticipo rispetto all’estate, "con lo scopo di evitare gli scioperi per il caldo".
L’assemblea provinciale della Fiom ha visto venti interventi di Rls che hanno affrontato anche altri temi: il ruolo dei medici competenti, la necessità di bonificare tutti gli ambienti di lavoro dall’amianto, i ritmi di lavoro e il ruolo degli Rls. La Fiom da un anno sta portando avanti una raccolta di informazioni nelle maggiori aziende metalmeccaniche reggiane sulla presenza dell’amianto nei luoghi di lavoro, per mapparne la presenza, e richiederne la rimozione, fino alla bonifica totale di tutti i luoghi di lavoro. "Molti capannoni sono vecchi, i tetti in amianto sono stati incapsulati, ma riteniamo che non sia sufficiente: di amianto si muore e occorre andare alla progressiva rimozione dell’amianto" spiega Davide Franco. Nelle conclusioni la segretaria della Fiom Nazionale, Silvia Simoncini, ha dichiarato che "in troppe aziende ancora non vediamo la sufficiente attenzione alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali".