ANTONIO LECCI
Cronaca

Assalto in gioielleria, il racconto choc: “Mitra e pistole in mano, urlavano ‘spara, spara’. E mi hanno colpita”

Il racconto della titolare del negozio di Rio Saliceto, Deanna Goldoni: “Erano in tre, altri due li abbiamo visti all’esterno”. Bottino ingente

Rio Saliceto, 25 ottobre 2024 – Puntavano al colpo grosso, i rapinatori che l’altra sera armati di mitra e pistole hanno assaltato la gioielleria Sorelle Goldoni, in pieno centro a Rio Saliceto. E quando la titolare, con un gesto d’istinto, ha chiuso la porta blindata per evitare l’accesso dei malviventi al caveau con le casseforti, uno dei banditi ha urlato: “Spara, spara”. È stato il momento di maggiore tensione per i testimoni diretti del blitz armato.

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Il racconto della titolare del negozio di Rio Saliceto, Deanna Goldon

È accaduto verso le 19 di mercoledì. In negozio c’erano i titolari e i collaboratori (uno staff di otto persone), oltre a quattro clienti e un neonato, figlio di una donna che era vicino al bancone. “Hanno atteso l’uscita di un cliente – racconta Deanna Goldoni, responsabile della gioielleria (nella foto) – per spingere la porta ed entrare. Erano in tre, mentre altri due li abbiamo visti all’esterno: uno alla porta, l’altro vicino all’auto. Hanno fatto uscire i clienti, piazzando il portaombrelli all’ingresso per non far chiudere la porta”. Una delle commesse, confusa tra i clienti, è uscita in strada, dando subito l’allarme al 112.

“Urlavano di aprire la cassaforte – aggiunge la commerciante – e uno di loro mi ha strattonata, per poi colpirmi alla nuca col calcio della pistola. Mi ha spinto verso il caveau, ma con un gesto istintivo ho chiuso la porta, apribile solo con una apposita combinazione. A quel punto uno di loro ha ordinato di sparare. Me la sono vista brutta. Per fortuna, quel proposito non è stato messo in atto. Sarebbe stato un dramma…”.

I banditi hanno così arraffato gioielli e oggetti in oro che erano nell’espositore del bancone, svuotando anche i cassetti sottostanti. Poi, ben sapendo che qualcuno da fuori doveva aver già dato l’allarme ai carabinieri, sono fuggiti in fretta. Erano in possesso di pistole ma anche di armi lunghe, forse un mitra. Secondo un testimone avevano accento lombardo, forse bresciano. Un elemento in più in mano ai carabinieri. Al vaglio anche le immagini delle telecamere rimaste registrate fino al momento in cui i banditi hanno strappato i cavi, mettendo ko il sistema della videosorveglianza. La titolare, dopo aver raccontato quanto accaduto ai carabinieri intervenuti per le prime indagini, è stata accompagnata in pronto soccorso a Guastalla per una visita di controllo per il colpo riportato alla nuca. Fisicamente nulla di grave: ieri mattina era al lavoro in negozio, insieme ai suoi collaboratori.