REDAZIONE REGGIO EMILIA

Arrivano 2 milioni per le frane, il sindaco si toglie i sassolini dalle scarpe

Frecciate all’opposizione: "Ci aveva accusato di scarsa trasparenza, oggi si vedono i risultati".

Frecciate all’opposizione: "Ci aveva accusato di scarsa trasparenza, oggi si vedono i risultati".

Frecciate all’opposizione: "Ci aveva accusato di scarsa trasparenza, oggi si vedono i risultati".

Ben 2 milioni di euro dalla Regione e dalla Protezione Civile per spostare massi e ripristinare strade, ma anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Il sindaco Luca Bolondi ha ricevuto una pioggia di denaro per far fronte alle impressionanti devastazioni che gli eventi climatici avversi hanno causato in primavera: forse non sufficienti, ma davvero una cifra importante in proporzione alla popolazione residente nel territorio matildico. Gli ultimi 540mila euro sono arrivati nei giorni scorsi, altri ne arriveranno.

Lo confermano gli ingegneri dello staff del generarle Figliuolo che anche ieri battevano le strade comunali per computare danni ed estimi. Bolondi, commentando la positiva comunicazione, dice: "In agosto, quando eravamo ancora con gli stivali nel fango a verificare le emergenze del territorio, l’ex sindaco e attuale consigliere di opposizione Alfredo Gennari ci accusò di poca trasparenza. Io andai in consiglio spiegando che la conta dei danni era in corso, che avremmo dovuto deliberare un debito fuori bilancio, ma per onestà non me la sentii di quantificarlo. C’erano 243mila euro di indennizzi immediati da coprire, il resto lo avevamo in cassa. Gennari, che non ha capito che la gestione degli enti pubblici è cambiata da quando lui era sindaco, ci accusò di non essere trasparenti. Ecco: la Regione ora ci riconosce esattamente la cifra che noi avevamo quantificato ma che in modo prudenziale io non ho voluto comunicare in Consiglio"

Accanto a Bolondi ci sono Cristian Bezzi, consigliere delegato ai Lavoro pubblici e al Patrmonio, e l’architetto Francesca Pisi, a capo dell’Ufficio tecnico, che dalle ferie rientrò per conteggiare i danni subiti dai privati cittadini e dalle infrastrutture. Un compito immane per un piccolo Comune tra collina e appennino, tanto vasto quanto fragile dal punto di vista idrogeologico.

"Sì, abbiamo fatto un debito fuori bilancio - dice Bolondi -. Ma la conta dei danni era in corso: abbiamo comunicato alla Protezione civile le somme per le urgenze… ponti crollati, strade interrotte. C’erano da pagare subito le ditte che ci hanno affiancato per ripristinare la viabilità delle strade, spostare tonnellate di detriti, togliere dall’isolamento intere frazioni" Adesso, la Regione e la Protezione civile attestano che il conteggio prudenziale era corretto. Ieri lo staff del generale Figliuolo ha fatto un sopralluogo, verificando le situazioni critiche dalla viabilità presso la frana di Roncovetro al lido di Cerezzola. Gli eventi meteo hanno richiesto opere importanti (tutte finanziate): 300mila euro per il ponte in località Mulino Zannoni, altri 300mila per il ponte a Mulino Chicchino… La Regione e la Protezione civile hanno risposto in modo assolutamente adeguato all’appello del Comune. Ma il futuro va ridisegnato. Un tempo si pensava che il miglior modo di gestire il territorio fosse il tombamento dei rii, adesso si è compreso che i fiumiciattoli vanno assecondati e si fa avanti una nuova visione di gestione del territorio".

Con 2 milioni di euro.