Arresto convalidato per la madre di Saman Abbas in Pakistan

Trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir, poi trasferita a Islamabad per l’udienza di convalida. Latitante da tre anni, su di lei c'era un mandato di cattura internazionale. Sindaca di Novellara: “Si aggiunge tassello importante”

Reggio Emilia, 31 maggio 2024 – Svolta nel caso di Saman Abbas: la madre, Nazia Shaheen, 51 anni, è stata arrestata in Pakistan. La donna a dicembre è stata condannata all'ergastolo dalla Corte di Assise di Reggio Emilia, per l'omicidio della figlia nella notte fra il 30 aprile e il primo maggio 2021.

Era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara, insieme al marito, dopo l'omicidio. Su di lei c'era un mandato di cattura internazionale. È stata trovata in un villaggio ai confini con il Kashmir, nell'ambito delle attività d'indagine poste in essere in collaborazione con Interpol e la Polizia Federale pachistana. L’arresto è avvenuto in esecuzione della Red Notice emessa dalle Autorità italiane.

Dopo il ritrovamento è stata trasferita a Islamabad e l’arresto è stato convalidato nell’udienza di convalida, iniziata alle 10. Sul posto il personale della polizia di Stato, la direzione centrale per l'immigrazione e l'addetto alla sicurezza presso l'Ambasciata di Islamabad.

Grazie a questa convalida, parte la procedura di estradizione. Prima della consegna al carcere di Adyala sarà sottoposta a una visita medica. La prossima udienza è stata fissata per il 12 giugno.

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Dove si era nascosta Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas

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Sommario

Saman Abbas e la madre Nazia Shaheen
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La madre di Saman: possibile esecutrice dell’omicidio

Dopo la condanna in primo grado all’ergastolo di Nazia e del padre della ragazza, Shabbar Abbas, i giudici hanno anche ipotizzato che a uccidere la ragazza non sia stato ‘solo’ lo zio Danish ma proprio la madre. I giudici Cristina Beretti e Michela Caputo, nelle motivazioni della sentenza dell’omicidio della 18enne, hanno rimarcato questa possibilità. Cioè che non si può escludere che sia stato il solo Hasnain da solo a strozzarla: anche la madre, sparita per un minuto con Saman viva, potrebbe aver aiutato Danish o agito da sola. 

Nelle motivazioni della sentenza i giudici hanno anche scritto che “Saman Abbas non è stata uccisa per essersi opposta ad un matrimonio combinato/forzato”, ma l’omicidio sarebbe stato deciso quando “i genitori, a causa anche delle videoregistrazioni delle chat effettuate dal fratello Haider, scopriranno che è ancora in corso la relazione con Saqib e che la figlia sta progettando di fuggire nuovamente”.

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La storia della madre di Saman: chi è Nazia Shaheen, la latitante arrestata in Pakistan

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La sindaca di Novellara: “Si aggiunge tassello importante”

"La notizia è importantissima, molto attesa, con questo arresto si aggiunge un tassello importantissimo". Così la sindaca di Novellara Elena Carletti accoglie la notizia dell'arresto di Nazia Shaheen. "È già condannata, ma ritengo che il suo arrivo in Italia e sue eventuali dichiarazioni forse contribuiranno a fare ulteriore chiarezza su questa tragedia”, dice all'Ansa. “La sentenza è stata chiara, ha dato una condanna esemplare a entrambi i genitori. Ma dall'osservatorio nostro c'è la sensazione che ci possano essere ancora cose da dire su questo caso, anche sul fatto che possa essere coinvolta una rete più ampia". "Ricordo le parole del procuratore durante il processo che aveva paragonato il caso Saman a quello di famiglie mafiose e 'ndranghetiste. La sentenza invece ha individuato parte di responsabilità, gravissime, ma credo che con questo fermo si possa fare un passo in più e che possano emergere anche altri elementi. Questo significa che il caso non è ancora chiuso. Ci sono ancora cose da dire", ha detto Carletti. "Stamattina - ha raccontato la sindaca - ho ricevuto di prima mattina la chiamata del prefetto di Reggio e chiaramente non ho potuto fare altro che apprezzare il fatto che in tutti questi anni fin dal giorno della scomparsa ci sia stato un impegno costante su questo caso. Non era per nulla scontato".

Avvocato del fidanzato: “Venga a scontare la sua pena”

“Siamo veramente felici di apprendere la notizia dell'arresto della madre di Saman", ha detto anche l'avvocato alessandrino Claudio Falleti, della parte civile Saqib Ayub, fidanzato italiano della 18enne uccisa. “Speravamo e credevamo fosse solo una questione di tempo. Una madre che si macchia di questo efferato crimine merita di scontare tutta la condanna inflitta dal Tribunale di Reggio Emilia. Attendiamo sia estradata e venga a scontare la sua pena”.

La sentenza del processo

Il processo di primo grado per l’omicidio della ragazza pachistana trovata sepolta sotto un rudere a Novellara si è concluso il 19 dicembre 2023. La sentenza ha disposto l’ergastolo per i genitori 14 anni allo zio Danish, mentre sono stati assolti i due cugini. Per questi ultimi tre il procuratore capo Calogero Gaetano Paci e il pubblico ministero Laura Galli avevano chiesto 26 anni. Per i genitori è stata riconosciuta la sola aggravante del rapporto di discendenza, mentre è caduta per tutti gli imputati quella della premeditazione.

Il cadavere della giovane fu fatto ritrovare nel novembre 2022 dallo zio Danish Hasnain, allora uno dei cinque imputati insieme al padre Shabbar Abbas, alla madre Nazia Shaheen, e ai cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq. Dopo lunghissime ricerche, infatti, non fu possibile trovare il corpo, senza le precise indicazioni di Hasnain.

La fuga dei genitori di Saman

Shabbar e Nazia erano fuggiti, partendo con un biglietto di sola andata, il primo maggio, da Milano Malpensa per Lahore, come testimoniato dalle liste d'imbarco e dalle telecamere al gate dell'aeroporto. La richiesta di estradizione per entrambi, madre e padre di Saman, era stata firmata dall'allora ministra della Giustizia Marta Cartabia il 23 settembre 2021.

L’arresto e l’estradizione del padre

Shabbar fu arrestato il 15 novembre 2022 nella regione del Punjab su mandato di cattura internazionale. Dal momento dell'arresto al suo arrivo in Italia trascorsero quasi dieci mesi. Per lui la procedura di estradizione fu particolarmente lunga per la mancanza di accordi bilaterali in materia fra Italia e Pakistan. Il via libera da parte della magistratura, dopo molti rinvii, arrivò il 4 luglio 2023, ma mancava l'ok del governo pachistano. Il semaforo verde si accese a fine agosto, con la concessione dell'estradizione del ministro dell'Interno pachistano. Un esito storico perché non era mai successo che una estradizione attiva fosse concessa dal Pakistan. Shabbar atterrò in Italia su un volo dell'Aeronautica militare nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2023.

“Complimenti alla nostra diplomazia”

"Innanzitutto complimenti alla nostra diplomazia, ai Ministeri che se ne sono occupati, e al nostro tribunale. Io ho sempre creduto al fatto che anche Nazia sarebbe stata estradata e lo dissi in tempi non sospetti. Ora dia un fattivo contributo all'accertamento della verità, che auspico sia quella che il mio assistito ha narrato sia in aula sia a me e che lo vede estraneo all'omicidio". A commentare è l'avvocato Liborio Cataliotti che nel processo ha difeso lo zio Danish Hasnain. "E' un'operazione di diplomazia formidabile - aggiunge - considerato che manca un trattato di estradizione che renda automatico che venga eseguita un'ordinanza di questo tipo per reati di un pakistano commessi in Italia".