Aracnidi in fuga dalle tane allagate. Una coltre di ragnatele sui campi

Una coltre di ragnatele ricopre in questi giorni le campagne alluvionate del Reggiano tra Villa Seta di Cadelbosco e San...

Una coltre di ragnatele ricopre in questi giorni le campagne alluvionate del Reggiano tra Villa Seta di Cadelbosco e San Bernardino di Novellara. Si tratta di un fenomeno massiccio, mai osservato in queste proporzioni. Accade perché i ragni hanno attuato in perfetto sincronismo una tecnica di sopravvivenza per salvarsi dall’invasione dell’acqua del loro habitat naturale. Lo conferma il dottor Ivan Petri, aracnologo, che indica nelle alluvioni e nei cambiamenti climatici che le originano la causa del comportamento dei ragni. Molte specie sanno produrre abbastanza seta da creare dei ’paracadute’ filamentosi per sfruttare poi i venti e i campi elettrici per farsi trasportare altrove, anche per diversi chilometri. In questo caso il ballooning (questo il nome che gli entomologi danno al fenomeno) sarebbe - spiega Petri - non la preparazione ad una migrazione, ma un sistema di sopravvivenza per potersi muovere sopra ai terreni inondati. Gli aracnidi, non potendo più vivere in tane nel terreno o nascosti tra la bassa vegetazione, per istinto si sono spostati in alto e hanno intessuto una sorta di piano rialzato. Non appena l’habitat rientrerà alla normalità, scenderanno a terra.