ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Appalti comunali truccati. La procura va in appello

In primo grado furono condannati solo i dirigenti Gnoni, Montagnani e i titolari della Corradini. Ora la pubblica accusa ha presentato ricorso.

Appalti comunali truccati. La procura va in appello

Il pm Valentina Salvi

Ci sarà un processo in Appello sugli appalti del Comune di Reggio che sarebbero stati confezionati in modo da attribuirli ad aggiudicatari già prescelti a monte.

In primo grado, nel marzo di quest’anno, i giudici reggiani avevano pronunciato quattro condanne sui venti imputati: 1 anno e 6 mesi, pena sospesa, per Santo Gnoni, avvocato ed ex responsabile dell’ufficio legale del Comune (per lui erano stati chiesti in tutto 11 anni anche per altri bandi); stessa sentenza per l’allora dirigente del servizio appalti e ora delle politiche giovanili Roberto Montagnani; per Vincenzo e Lorenzo Corradini, padre e figlio titolari dell’omonima autofficina.

Dovevano rispondere in concorso con altri per l’affidamento nel 2017 del ripristino della sicurezza stradale all’autofficina Corradini, valore 950mila euro, dietro un accorso per sistemare un credito vantato da padre e figlio verso il Comune. Alle impugnazioni in Appello della difesa si affianca quella degli investigatori.

Nel ricorso firmato dal procuratore capo Calogero Gaetano Paci e dal pubblico ministero Valentina Salvi, titolare dell’inchiesta insieme a Giulia Stignani (poi trasferita a Modena) figurano i nomi di tredici persone per le quali si chiede la condanna. Si tratta dell’ex dirigente alla Mobilità del Comune di Reggio Alessandro Meggiato, l’allora dirigente del servizio appalti e ora delle politiche giovanili Roberto Montagnani e dell’avvocato Paolo Coli per il maxibando del 2016, valore 25 milioni, sulla concessione dei servizi di gestione sosta a pagamento, del trasporto scolastico e del bike sharing: sono accusati di aver favorito il Consorzio Tea, unico partecipante includeva la Til, già concessionaria e risultata di nuovo vincente.

Poi l’avvocato Gnoni e Montagnani perchè avrebbero comunicato ai Corradini il nome della Til un mese prima che l’unica realtà in corsa presentasse la domanda. Montagnani, Gnoni, l’ex dirigente del settore comunale Scuole Paola Cagliari, Anna Maria Mazzocchi (membro della commissione di gara), Tiziana Tondelli che era funzionaria dell’Istituzione scuole e l’avvocato Stefano Vaccari dovranno rispondere sull’affidamento della gestione dell’asilo ‘Maramotti’ alla cooperativa Panta Rei, secondo l’accusa escludendo con escamotage la società romana ‘Baby&job’.

E poi l’avvocato Giuseppe Altieri, per il capo che riguardava il bando recupero mezzi Corradini; Gnoni per la vicenda dell’ffidamento del servizio brokeraggio per il Comune; l’ìex assessore alla Mobilità Mirko Tutino per due accuse di rivelazione di segreto d’ufficio legate al maxibando della mobilità. Gnoni, Anna Messina e Valeria Sborlino come membri della commissione, e Daniela Agosti in veste di responsabile del procedimento amministrativo, devono rispondere di aver attestato false presenze a sedute sulla selezione di candidati da sottoporre al consiglio di amministrazione dell’Asp.