Un angolo di bosco del nostro Appennino, in uno dei punti più remoti del Crinale. E la maestria di chi, nel groviglio dei rami di un antico faggio, ha colto suggestioni da immortalare in uno scatto. Sono questi gli ingredienti che hanno portato un fotografo naturalista di Cavriago, Roberto Parmiggiani alla ribalta di un importante concorso internazionale: ‘Oasis Photocontest’, organizzato dalla nota rivista che si occupa di ambiente e animali. Il premio, giunto alla 15esima edizione, ha visto quest’anno in gara 25mila fotografie realizzate da autori provenienti da ogni angolo del pianeta, per la precisione da 70 Paesi. Tra le foto finaliste, quella di Parmiggiani, 44 anni, è stata premiata con il riconoscimento dell’encomio e la pubblicazione sul catalogo: gli scatti sono passati al vaglio di una giuria internazionale guidata da Riccardo Busi, presidente della Fiap (Federazione iinternazionale dell’arte fotografica) e composta da affermati fotografi originari di Stati Uniti, Emirati Arabi, Cina, Inghilterra e Spagna. Le regole del concorso impongono che le foto siano scelte senza sapere inizialmente l’identità degli autori. I vincitori sono stati invitati alla cerimonia di premiazione che si è svolta sabato scorso nel teatro Politeama di Bra (Cuneo), in presenza degli organizzatori e delle autorità locali. Le foto sono state esposte al castello di Monticello d’Alba.
Il presidente Busi ha rimarcato come "non sia stato facile scegliere le foto vincitrici, dato l’alto livello qualitativo": le immagini riprendevano soprattutto animali e paesaggi, in forme spettacolari, oltre a soggetti umani; numerose le foto che denunciano scempi ambientali a livello globale. Per gli intrecci dei rami, la foto di Parmiggiani, chiamato sul palco tra i premiati, ha evocato alla conduttrice Chiara Buratti – affiancata da Maurizio Tentarelli – la scultura classica del ’Laocoonte’. I suoi scatti sono consultabili sul sito Flickr.
Parmiggiani, come ha scelto il soggetto che l’ha portata a piazzarsi al concorso?
"Mi occupo di fotografia naturalistica da oltre quindici anni: il mio scopo è immortalare animali e paesaggi in immagini che sappiano coniugare valore artistico e impatto emozionale. La mia ricerca si svolge principalmente nella nostra provincia oltreché all’estero: nel caso dello scatto premiato, mi ha subito colpito la forma dell’albero da cui sembrano emergere figure umane e braccia. Sono dovuto tornare sul posto più volte per trovare una giornata nebbiosa che desse alla foto un’atmosfera spettrale e misteriosa".
Quanto lavoro serve perché un autore arrivi a piazzarsi in una gara di questo livello?
"Occorre sacrificio, ma gli sforzi vengono ripagati dalla passione. Si fanno levatacce all’alba per trovare la luce migliore. Spesso occorrono lunghissimi appostamenti prima di riuscire a fotografare i soggetti in modo corretto. E una conoscenza approfondita non solo delle tecniche fotografiche, ma anche degli habitat e del comportamento animale. Lo scatto eccezionale, come se ne sono visti diversi anche in questo concorso, è frutto di pazienza, tecnica, occhio artistico e anche un po’ di fortuna".
Secondo lei la fotografia naturalistica quale ruolo può avere nel sensibilizzare sulla tutela dell’ambiente?
"Ha sicuramente un ruolo importante nell’aiutare le persone a comprendere la fragilità degli ecosistemi e a rispettarli maggiormente: un patrimonio di bellezza e varietà che in taluni casi rischia di vivere solo nelle fotografie".
r. c.