Tante notti senza dormire. "Andrà bene? Verranno a mangiare? Avevo paura, perché le spese, ammetto, sono tante" . E senza il supporto della comunità non resta che un sogno in un cassetto chiuso. Invece, ancora prima di compiere un anno di attività, Planet- Aut si allarga. "Chi l’avrebbe mai detto eh" dice Roberto Vassallo. L’idea nasce dalla necessità di "avere più sedute disponibili per accontentare tutti" spiega il presidente di Planet-Aut, così quando ha saputo che la guardia medica veniva spostata da Casalgrande e che lo studio adiacente alla pizzeria sarebbe rimasto vuoto "ho chiesto al Comune se fosse possibile ampliare il locale, recuperando quello spazio". I lavori sono terminati a fine agosto.
"L’ampliamento è stato finanziato dal Comune, che ringrazio di cuore perché grazie all’amministrazione avremo altri cinquanta posti a sedere. In totale ci saranno 150 sedute per l’interno e 60 per l’esterno".
L’otto ottobre spegneranno la prima candelina, "lo faremo con estrema gratitudine verso i cittadini che riempiono sempre le nostre sale e che non vediamo l’ora di accogliere in quella nuova" ha aggiunto Roberto. Tra i lavori di ristrutturazione, c’è poi un’altra novità: il condizionatore. "Era necessario. Le temperature troppo alte di quest’estate ci hanno limitato. Nel locale faceva caldo e le persone, chiaramente, preferivano accomodarsi fuori. Poco alla volta, stiamo migliorando". Ma i grandi cambiamenti ci sono stati soprattutto per i ragazzi. "Sono entrati nell’ottica del lavoro: molto attenti alle ore di straordinario, a quelle lavorate, allo stipendio; verificano persino la disponibilità di ferie prima di chiedermi qualche giorno libero" racconta Vassallo. I genitori ne sono entusiasti "perché per la prima volta fanno quello che per una vita hanno visto fare agli altri". I risultati ottenuti invece sono "impressionanti", tanto che qualche cliente "non crede siano autistici" rivela. "All’inizio – spiega il presidente –, c’erano ragazzi che non volevano uscire dalla cucina, ora girano in sala e scherzano con i clienti. Anni e anni di terapie non sono riusciti a fare così tanto. Anche mio figlio Daniel (affetto dal disturbo dello spettro autistico) è migliorato, siamo stati al mare due settimane, non l’abbiamo riconosciuto: ora ama stare in mezzo alla gente, prima solo pensarlo era pura utopia".
Ylenia Rocco