Reggio Emilia, 23 novembre 2020 - Si è svolta questa mattina, nell'aula bunker del tribunale, la seconda giornata dell'udienza preliminare scaturita dall'inchiesta 'Angeli e demoni' sui presunti affidi illeciti di bambini che sarebbero avvenuti a causa di irregolarità contestate a operatori dei servizi sociali della Val d'Enza. Ventiquattro le persone per le quali la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. La terza udienza il 17 dicembre.
Davanti al giudice Dario De Luca, ha preso la parola l'avvocato Nicola Canestrini, legale dell'assistente sociale Francesco Monopoli, uno degli imputati-chiave dell'inchiesta: la sua posizione è stata trattata stamattina dopo il rinvio della scorsa udienza dovuto a un legittimo impedimento. L'avvocato ha sollevato un'eccezione di nullità lamentando "la violazione del diritto alla difesa": "I processi si tengono in aula seguendo la giuste regole. È stata violata la presunzione d'innocenza del mio assistito. Sono stato intercettato mentre parlavo con lui al telefono. Le parti non sono in condizioni paritarie. Le 5.500 pagine di quest'indagine non sono ordinate in maniera intellegibile".
Ha anche attaccato il nome dato dagli inquirenti all'inchiesta: "Che nome è, 'Angeli e demoni'? È già un'anticipazione di colpevolezza. Temo che quest'indagine non tenda a cercare i fatti-reato, ma a trovare conferma a una condanna già scritta dagli investigatori".