ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Angeli e Demoni: "Affidatarie attente e sensibili"

La dottoressa Miazzi in tribunale: "I comportamenti sessualizzati della minore vennero subito segnalati"

La psicologa Samantha Miazzi

La psicologa Samantha Miazzi

È stata sentita ieri l’ultima consulente nominata dalla difesa nel dibattimento sui presunti affidi illeciti di bambini a Bibbiano. Il processo iniziato l’8 giugno 2022 si avvia verso la fine, che richiederà qualche mese. Finora risultano depositate oltre 78mila pagine tra verbali, intercettazioni e trascrizioni di messaggi vocali. Samantha Miazzi, psicologa, docente universitaria ed esperta in psicoterapia del trauma infantile, è stata chiamata dalla difesa di Fadja Bassmaji e Daniela Bedogni, coppia affidataria imputata di maltrattamenti verso una bambina in affido, frode processuale e falsa perizia. Miazzi ha risposto all’avvocato Andrea Stefani, codifensore insieme all’avvocato Valentina Oleari Cappuccio.

Ha descritto il "conflitto di lealtà" che avrebbe vissuto la bimba. "La madre le chiese di mantenere il segreto sulla sua relazione con un altro uomo, col padre c’era una relazione simbiotica e molto idealizzata". Contrasto che sarebbe emerso anche nel giorno in cui la minore fu allontanata da casa: "Il padre le disse di chiamare i carabinieri se la madre l’avesse picchiata o non fosse stata a casa, e che poi sarebbero andati nella sua città d’origine insieme, lanciando da parte la mamma". Secondo l’esperta, "l’allontanamento dalla famiglia di un minore è potenzialmente traumatico, ma non spiega da solo i problemi che la bambina manifestò a 9 anni: il disturbo traumatico dello sviluppo e quello dell’attaccamento disorganizzato". Ha esaminato la relazione tra la piccola e le affidatarie, alla luce di messaggi e mail: "Fadja ebbe un approccio attento e sensibile. La sera stessa del suo arrivo scrisse ai servizi sociali chiedendo come si dovessero comportare e cosa dirle, dimostrando finezza relazionale. La minore da subito ebbe comportamenti aggressivi, difficoltà emotive e su funzioni di base. E manifestava anche comportamenti sessualizzati che non possono essere definiti ordinari: non sono diretti indicatori di abusi, ma non vanno trascurati. Segnalandoli, le affidatarie agirono in modo corretto".

Ripercorrendo le intercettazioni, la specialista sostiene che "anche quando emersero le prime tensioni nella coppia affidataria, le funzioni genitoriali furono mantenute". Di fronte a una bambina tanto problematica, "si sentirono messe alla prova e poco supportate dai servizi. La minore intanto migliorò e virò verso un attaccamento sicuro guadagnato".

Alessandra Codeluppi