Canossa (Reggio Emilia), 14 dicembre 2020 - Sbalzato dalla sua moto in seguito ad un incidente stradale (foto), un ventunenne di Ciano, Andrea Grizzi, operaio, è morto poche ore il ricovero nel reparto di rianimazione del Maggiore di Parma.
Lo scontro si è verificato alle 11 di ieri sulla provinciale della Val d’Enza, all’altezza del grande parcheggio di Ricci Casa, ed ha visto coinvolti quattro mezzi: un furgone, due auto e la Ktm da enduro dello sfortunato ragazzo. In base alle prime testimonianze – ora al vaglio della Polizia stradale di Castelnovo Monti, intervenuta sul posto per i rilievi – pare che uno dei mezzi abbia iniziato una manovra per la svolta a sinistra; nel traffico intenso di ieri mattina – prima giornata di sole pieno dopo tanta pioggia – la manovra ha creato una momentanea coda. Il giovane motociclista, sempre in base ai primi resoconti, avrebbe superato la colonna ferma andando a sbattere contro il primo mezzo, impegnato nella svolta a sinistra. La velocità sarebbe stata modesta (come certificano anche gli scarsi danni riportati dalla moto) ma il ragazzo è purtroppo caduto malamente, perdendo subito conoscenza.
Con il coordinamento del 118, sul posto sono giunte in pochi minuti l’ambulanza della Croce rossa di Quattro Castella e l’automedica del Franchini per i primi tentativi di rianimazione, che si sono protratti a lungo, nella preoccupazione crescente delle persone che avevano assistito alla scena. A causa della gravità delle condizioni è intervenuto anche l’elicottero di Elipavullo, che ha caricato il ferito e lo ha trasportato, come si diceva, al Maggiore di Parma, dove la famiglia – allertata da un parente – ha raggiunto Andrea per seguire l’evolversi della situazione. Nel pomeriggio, poche ore dopo il ricovero, il tragico annuncio: il ragazzo è spirato.
"Era meraviglioso, si faceva voler bene da tutti. Ed era innamorata delle moto e dei motori. E poi della palestra. Era stato in quarantena ma aveva continuato ad allenarsi in casa", ricorda commossa la sorella Linda, studentessa di criminologia all’Università di Modena e Reggio. Andrea e Linda hanno il papà reggiano e la mamma argentina. I due ragazzi sono cresciuti nel Paese sudamericano, nel quale hanno amicizie e legami. Andrea – “Andre“ per gli amici – si era stabilito a Canossa da un paio d’anni, e aveva iniziato a lavorare col papà nell’azienda meccanica di Reggiolo. Da un po’ aveva trovato anche l’amore. Una vita appena sbocciata, terminata senza un perché nel traffico della domenica.
a.fio.