Reggio Emilia, 7 novembre 2022 – C’è anche un pezzo di Reggio nel trionfo della Ducati e di Francesco Bagnaia nel Mondiale di MotoGp. Nel team della ‘rossa’ delle due ruote – che ieri al termine del Gran Premio della Comunità Valenciana (ultimo appuntamento per la stagione 2022), grazie al 9° posto finale di "Pecco", ha centrato la doppietta vincendo titolo iridato piloti e costruttori – c’è Andrea Giavarini, 31 anni. Nato a Montecchio, laureato in ingegneria meccanica, nella squadra corse della Ducati ricopre il ruolo di analista, ossia colui che analizza i dati provenienti dalla moto in pista. Ma Andrea è un ragazzo dai mille talenti: è anche un dj musicale. Lo intercettiamo appena terminata la gara tra il piacevole sottofondo dei cori di festa.
IL COMMENTO /
Andrea, complimenti vivissimi. Ci racconta le emozioni che sta vivendo?
"Abbiamo fatto una cosa incredibile. Sinceramente non ci sono parole per poter descrivere questo momento. Abbiamo lavorato duramente ed oggi siamo stati ripagati".
Ed ora può iniziare la festa, vero?
"In realtà qua dietro al box stiamo già festeggiando. Aspettiamo che Francesco (Bagnaia, ndr ) finisca le interviste e poi ci uniremo a lui. Andremo avanti per un bel po’ di tempo... È tutto davvero incredibile, ancora non mi rendo conto".
Di cosa si occupa nella squadra corse della Ducati?
"Mi occupo dell’analisi dati. In Formula Uno si chiama telemetria".
Tradotto?
"Di fatto, ho il compito di analizzare tutti i dati che ‘escono’ dall’attività della moto in pista. Dalla parte del motore sino a ciò che riguarda la moto nel suo complesso, dall’affidabilità a tutti gli altri elementi del ‘pacchetto’. Siamo in quattro nello staff, ci occupiamo di estrapolare ed elaborare tutti i numeri dall’attività della moto".
Da quanto tempo è nella rossa delle due ruote?
"Da due anni. Prima avevo trascorso quattro anni in ufficio". Quindi il passaggio dalla scrivania alla pista. Com’è vivere l’esperienza della squadra corse?
"Come per la vittoria, anche questa è un’esperienza incredibile. Siamo come una famiglia. Siamo sempre insieme, ci aiutiamo, condividiamo tutto quanto è possibile fare. In fondo, penso sia normale così, visto che trascorriamo tanto tempo assieme in giro per i gran premi".
Quello di entrare in un team come la Ducati è sempre stato un suo obiettivo?
"Assolutamente si. Fin da quando frequentavo l’università dicevo sempre che volevo andare a lavorare in un posto dove accanto alla macchinetta del caffè ci fosse una motocicletta".
Quindi la scuderia di Borgo Panigale è perfetta...
"Decisamente. Ho fatto di una passione, un lavoro".
Non ci dica che va anche in moto...
"No, non sono un ‘pistaiolo’".
In cosa è laureato?
"In ingegneria meccanica".
A proposito di passioni, sappiamo che ce n’è un’altra…
"Dobbiamo proprio parlarne?" Perché no? Non capita tutti i giorni di vincere un Mondiale…
"Musica e motori, quindi?".
Esatto, sembra un binomio perfetto…
"Sono due mondi separati per me. C’è la parte professionale, ossia la Ducati. E poi c’è una passione che vivo una volta finito di lavorare. Quello che faccio è un mestiere totalizzante, nei momenti liberi vado a suonare". Che però è in grado di vivere pienamente anche quell’altra parte della sua vita…
"Diciamo che quando alla sera torno a casa, magari mi metto in camera mia ad ascoltare musica, ad aggiornarmi e a farla. Magari una sera non esco e resto a casa ad aggiornarmi e divertirmi al mixer. Per me è del tutto normale fare anche questo".
Ha una dedica speciale per questa vittoria?
"A mio fratello che non c’è più purtroppo. Questa è la più importante di tutte quelle che ti ho detto. In una giornata incredibile come questa, il mio pensiero va a lui".