REDAZIONE REGGIO EMILIA

Altri ordigni bellici nei campi di un’azienda. Trasferiti a Castellarano per farli esplodere

Nuovi ordigni bellici inesplosi della Seconda Guerra Mondiale scoperti in un'azienda agricola a Quattro Castella. Operazione di recupero eseguita dagli artificieri dell'esercito per la messa in sicurezza e brillamento del materiale.

Nuovi ordigni bellici inesplosi della Seconda Guerra Mondiale scoperti in un'azienda agricola a Quattro Castella. Operazione di recupero eseguita dagli artificieri dell'esercito per la messa in sicurezza e brillamento del materiale.

Nuovi ordigni bellici inesplosi della Seconda Guerra Mondiale scoperti in un'azienda agricola a Quattro Castella. Operazione di recupero eseguita dagli artificieri dell'esercito per la messa in sicurezza e brillamento del materiale.

A sorpresa nuovi ordigni bellici inesplosi - pezzi di artiglieria semi-arruginiti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale (foto) - sono stati scoperti nell’azienda agricola La Rubina, tra Rubbianino di Quattro Castella e il Ghiardo di Bibbiano.

Durante lavori di aratura, il 17 settembre il titolare Maurizio Bezzi con il trattore aveva dissepolto le prime sei bombe: erano decenni che la famiglia lavorava quell’appezzamento, ma quel giorno l’agricoltore aveva tarato il vomere a profondità maggiore del solito. Sentendo un rumore metallico, aveva bloccato il mezzi: "Ho fatto il militare e usato mortai, ho riconosciuto cosa fossero: proiettili lunghi un’ottantina di centimetri e con il diametro di una grossa bottiglia". Aveva così allertato la Questura, che aveva messo in sicurezza l’area. L’8 ottobre, coordinati dalla Prefettura, gli artificieri sono intervenuti per spostare gli ordigni ma durante le attività di scavo e rimozione ne sono state scoperte altre decine. Come lo stesso Bezzi aveva intuito, il terreno nascondeva un enorme arsenale, forse celato là da partigiani.

Ieri è stata svolta l’operazione di recupero di tutte le bombe, eseguita dagli artificieri dell’esercito arrivati da Piacenza. Sul posto anche la Croce Rossa e, al fine di allontanare i curiosi, la Polizia. Il materiale è stato trasferito in cava isolata nella zona di Villalunga di Casalgrande, dove verrà fatto brillare in sicurezza.

f.c.