"Alle ceramiche serve l’energia nucleare"

L’appello di Uniti per Scandiano: "Chiediamo al sindaco e giunta di esprimere parere favorevole, abbatterebbe i costi in modo ecologico"

"Alle ceramiche serve l’energia nucleare"

Il gruppo consiliare Uniti per Scandiano

Gli imprenditori ceramici chiedono il nucleare ’pulito’ di quarta generazione per sostenere uno dei distretti più energivori d’Italia, ordine del giorno del gruppo di minoranza Uniti per Scandiano. Un tema delicatissimo ma di grande attualità: lo stesso presidente di Confindustria, Emanuele Orsini in occasione dell’assemblea annuale dell’associazione, ha affermato "che l’Italia è chiamata a nuove scelte coraggiose, per cominciare siamo convinti che il ritorno al nucleare sia strategico".

L’appello dei consiglieri Giuseppe Pagliani, Antonello Salsi, Andrea Farioli, Laura Bollito e Milena Pioppi impegna il consiglio comunale, il sindaco e la giunta ad esprimere parere favorevole "all’adozione, che potrà avvenire solo a partire dall’inizio del 2030, di produzioni energetiche nucleari di quarta generazione nel rispetto pieno dell’ambiente e della sicurezza", riducendo così i costi dell’energia per famiglie ed imprese e ben sapendo che la quota generale di produzione di energia nucleare potrà attestarsi tra il 2035 ed il 2050 tra l’11% ed il 22% del mix energetico nazionale".

L’iniziativa politica parte della considerazione che il distretto industriale della ceramica reggiano-modenese è una delle aree di maggior consumo energetico in Italia. Nel territorio sono presenti aziende di altri settori molto energivori, quali le acciaierie. "È sempre più attuale l’esigenza di avere energia a prezzi più concorrenziali rispetto a chi vive e produce in altre nazioni europee – spiegano i consiglieri –. Il nucleare di quarta generazione è pulito e sicuro, per nessun motivo paragonabile a quello di prima o seconda generazione e neppure simile a quello di terza generazione, presente ancora oggi in Francia, dalla quale ancora l’Italia acquista ogni giorno energia nucleare". Non prevede la costruzione di grandi centrali, ma di "moduli, costruiti in serie".

Pagliani e gli altri consiglieri aggiungono anche che "è indispensabile addivenire nei prossimi anni anche alla sostituzione di carbone, petrolio e gas" e che "i più importanti progetti di ricerca a livello mondiale vedono aziende italiane tra i principali protagonisti nel campo della ricerca e della sperimentazione".

Francesca Chilloni