Revocate le ordinanze di sgombero a Cadelbosco Sopra, Castelnovo Sotto e Bagnolo per gli allagamenti dei giorni scorsi.
Resta solo l’evacuazione a Cadelbosco, limitatamente a via Da Vinci (dal civico 74 al 134 e dal 23 al 59/1), via Cantina, viottolo Begone, via Liuzzi e via Nuova per Seta. E prosegue il rinforzo dei tratti di argine del Crostolo, del Canalazzo Tassone e del Cavo Cava in cui una decina di giorni fa si sono verificati i cedimenti che hanno poi provocato gli allagamenti a Cadelbosco Sotto e zone limitrofe.
Sotto la guida dei tecnici di AiPo e della bonifica dell’Emilia Centrale i volontari della Protezione civile stanno operando, anche in condizioni alquanto difficili, tra il fango degli argini e della compagna circostante. A loro è stato rivolto un pubblico ringraziamento anche dai rappresentanti delle amministrazioni comunali del territorio.
Già nella giornata di domenica si sono concluse le operazioni di pompaggio e svuotamento delle aree allagate.
I Comuni raccomandano a tutti coloro che abbiano avuto l’abitazione allagata di far controllare gli impianti elettrici da tecnici abilitati per poter verificare le condizioni di sicurezza. I volontari, nel fine settimana, hanno svolto un importante lavoro di telonatura lungo il Cavo Cava, a monte del punto di rottura dei giorni scorsi.
Argini ancora fradici e sicuramente poco agevoli, ma sui quali era necessario intervenire per mettere in sicurezza la struttura.
L’acqua non sembra rappresentare un problema, al momento, nei canali interni. Ma resta alta l’attenzione per il transito in queste ore di una nuova piena del Po, alimentata dalle abbondanti precipitazioni dei giorni scorsi in Piemonte. Il livello del fiume è destinato a salire, con il rischio di immissione d’acqua pure nel Crostolo, attraverso la foce del torrente. A Boretto, l’idrometro AiPo segnala un lento aumento già da sabato, ma è tra stasera e domani che la quota dovrebbe aumentare in modo più evidente, pur se non si prevedono situazioni di pericolo per gli argini maestri. Saranno comunque nuovamente invase aree di golena.
Antonio Lecci