Reggio Emilia, 1 febbraio 2022 - "Lui era nudo, steso sopra di me. Mi ha fatto male. Io ero impotente e non riuscivo a muovermi. Era un mio amico: non me lo aspettavo...". Una mattina che la scuola salta grazie a uno sciopero, poi alcol in quantità, i sensi che si annebbiano, il sesso tra adolescenti: ma la trasgressione potrebbe essere degenerata in brutale violenza.
Stupro a Reggio Emilia, nei guai anche gli altri due ragazzi presenti
Lei, una ragazza di 15 anni, parla di uno "stupro": piange ed è sotto choc, mentre, affiancata dalla sorella a cui ha chiesto aiuto, denuncia poco dopo ai carabinieri un suo coetaneo, accusandolo di averla costretta a un rapporto completo. Per lui è scattato l’arresto dopo la mattina di venerdì, quand’è avvenuto il fatto, e dopo quello che gli inquirenti hanno giudicato come un suo tentativo di fuga.
Stupro a Reggio Emilia, indagine serrate sul quindicenne e i suoi amici
Il 15enne, dapprima portato al centro di prima accoglienza di Bologna (in via del Pratello), dopo l’udienza di convalida davanti al giudice del tribunale dei minorenni, da ieri si trova ai domiciliari: ammette il rapporto, sostenendo però che lei fosse consenziente. Per lui si ipotizza il reato di violenza sessuale, aggravato dall’avere approfittato di una minore, per di più in condizioni di debolezza fisica e psichica: lei "aveva pesantemente abusato di alcolici come vino e vodka alla pesca - si legge nella richiesta di misura cautelare - in quantità tali da compromettere la sua capacità di esprimere un valido consenso".
Ma questo è solo l’inizio: nella casa di un genitore del ragazzo arrestato, a Reggio, dove si sarebbe consumato lo stupro, c’erano altri tre loro compagni di classe, ovvero un’amica e due maschi: con un altro la 15enne ha avuto un rapporto sessuale quella mattina. Su di loro si faranno ulteriori accertamenti: almeno due maschi - l’arrestato e un altro - sui tre presenti risultano indagati.
È venerdì mattina e, approfittando di uno sciopero a scuola, i 5 compagni si trovano nell’abitazione, fuori dal centro. Ma l’occasione di libertà dalle lezioni si tramuta in qualcosa di più torbido: ci sono bottiglie di alcolici e c’è chi ne approfitta per fare sesso. E qualcosa scappa dal controllo, fino a far sconfinare - forse - nella violenza.
Di certo c’è che la sorella della ragazza alle 15.20 chiama il 112: è piombata vicino alla casa che la 15enne le ha indicato, dopo che lei l’ha supplicata di aiutarla. In lacrime l’adolescente dice di aver subìto violenza dall’amico, di cui fornisce nome e cellulare, e indica loro l’appartamento: i carabinieri salgono al primo piano e trovano la porta aperta, senza nessuno dentro, deducendo che lui fosse fuggito. Dopo essere stato rintracciato sul telefonino, viene localizzato sul retro del palazzo, ancor prima dell’arrivo del genitore dal 15enne, da lui allertato.
La ragazza viene accompagnata al Santa Maria, mentre la sorella consegna ai carabinieri gli slip della 15enne.
Il giovane viene convocato in caserma, e a ruota un altro amico: entrambi dicono di avere avuto con lei un rapporto. Sottoposta a consulenza medico-legale, la ragazzina, traumatizzata, racconta l’aggressione che avrebbe subito. Dagli accertamenti tossicologici, 8 ore dopo i fatti, risulta negativa alla droga ma positiva all’alcol, con il valore di 96mgdl: "A detta del personale medico, aveva in mattinata raggiunto una considerevole ebbrezza, ben al di sopra di quanto rilevato durante l’esame ematico".
Il pm della Procura minorile Alessandra Serra ha poi incaricato la psicologa di sentire la minorenne: "Le sue dichiarazioni hanno trovato conferma in quelle rese dagli indagati. Lei ha ricondotto in particolare la responsabilità al solo 15enne, che ricorda nudo sopra il proprio corpo, mentre lei era priva di forze e non ricorda se anche lei fosse nuda".
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