Reggio Emilia, 18 agosto 2024 - “È stato un attimo. Ci hanno aggredito all’improvviso, spruzzandoci lo spray al peperoncino in faccia. Ma, se non altro, se ne sono andati a mani vuote...o quasi". È il racconto di uno dei responsabili del Festival d’Enza, il giorno dopo la terribile aggressione nel parcheggio dell’area della festa avvenuta all’una e un quarto della notte tra venerdì e ieri. Il festival si sta svolgendo in questi giorni al parco Manara di Bibbiano.
"Stavamo facendo l’ultimo trasporto dei valori della giornata - riferisce uno dei due responsabili aggrediti –. Dopo quanto accaduto a Casa Cervi (la sera del 25 aprile dei balordi si sono portati via l’intero incasso della festa, rapinando gli operatori, ndr), abbiamo rafforzato la vigilanza con un servizio aggiuntivo. A fine serata, io e un collega siamo usciti con una cassettina, contenente pochi soldi, circa 1.200 euro, che tenevamo ben nascosta, per andare a depositare la somma. Oltre a quella, avevamo con noi una ’borsa-civetta- contenente delle vaschette in alluminio con dentro del cibo per cani. Mentre stavamo chiudendo la portiera dell’auto, degli uomini sono spuntati dal nulla, spruzzandoci negli occhi lo spray al peperoncino. Io mi sono messo a urlare e si sono affacciate delle persone".
È stata un’aggressione lampo: sarà durata 15, al massimo 20 secondi.
"Non so dire come mai, forse sarà stato per l’adrelina di quei momenti molto concitati, sono riuscito ad afferrare uno degli aggressori per la cintola dei pantaloni. Lui però si è divincolato ed è riuscito a scappare. Nel frattempo il suo complice ha strappato dalle mani del mio collega la busta-civetta e poi si sono dati alla fuga".
Gli aggressori erano in tre, con un cappuccio a coprire il volto. C’era un quarto uomo che aspettava con una macchina accesa. "Sono spuntati dal nulla. Io non sono riuscito a vederli bene, ma chi ha visto la scena ha detto che erano corpulenti – riprende uno dei responsabili del festival –. Sono sicuramente dei professionisti, sapevano esattamente come muoversi e cosa fare e poi non hanno detto una parola". Però sono riusciti a vedere l’auto a bordo della quale sono scappati.
"Era una macchina grigia, la targa sembrava coperta con del nastro adesivo o qualcosa del genere". Alla fine, per fortuna, nessuna ha riportato gravi conseguenze e di danni non ce ne sono stati: "La consolazione è che noi stiamo bene, a parte il bruciore agi occhi e sul corpo che sembra non volersene andare e il dolore a un dito della mano, e anche naturalmente il fatto che non siano riusciti a prendere i soldi. Se ne sono andati con del cibo per cani".
Dopo la rapina a Casa Cervi di quattro mesi fa, "abbiamo raddoppiato i servizi di sorveglianza e, dopo questo ulteriore episodio, li abbiamo potenziati ancora di più. Il parco Manara è super presidiato".
Le prime ricostruzioni sono state ad opera dei carabinieri di Cavriago che hanno curato il primo intervento e dei colleghi di Bibbiano competenti per territorio.