DANIELE PETRONE
Cronaca

Aggredito davanti a casa. Banda armata di coltellini e mazze da baseball

Violento agguato di quattro nigeriani ai danni di un connazionale a Cadè. Da chiarire se si tratta di un tentato furto o una sorta di ‘spedizione punitiva’.

Aggredito davanti a casa. Banda armata di coltellini e mazze da baseball

La squadra Volanti ha bloccato e identificato i responsabili tutti denunciati a piede libero per lesioni personali

Reggio Emilia, 2 ottobre 2024 – Lo hanno aggredito con una mazza da baseball e coltellini davanti alla porta del suo appartamento dove volevano entrare. È successo nella notte tra sabato e domenica scorsa, in via Giordano Bruno, a Cadè.

La polizia, chiamata ad intervenire, ha trovato la vittima, un nigeriano, in strada con gli abiti strappati e in lacrime, il quale – prima di essere accompagnato in ospedale per le cure mediche – ha raccontato di essere stato raggiunto da quattro giovani connazionali davanti alla porta d’ingresso, che gli chiedevano con insistenza di entrare per poi riuscire a scardinarla con violenza.

Gli uomini della squadra Volante, guidati dalla dirigente Angela Cutillo – sono riusciti a bloccarli mentre si stavano allontanando dalla zona. Si tratta di quattro giovani di 26, 27, 28 e 32 anni, tutti con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.

Perquisiti dagli agenti, sono stati trovati in possesso di due spray al peperoncino, un passamontagna, alcuni coltellini e una mazza da baseball in metallo, tutto sequestrato. All’interno dell’abitazione, inoltre, era stato rinvenuto un piede di porco presumibilmente utilizzato per introdursi nell’appartamento. Per loro è scattata una denuncia in stato di libertà alla procura reggiana con le accuse di lesioni personali in concorso e porto abusivo di armi od oggetti atti ad offendere.

Da capire il movente di quello che per ora è ancora un piccolo ’giallo’ tutto da chiarire. Al momento non si esclude alcuna ipotesi. La vittima ha detto agli inquirenti di non conoscere i quattro assalitori, ma la questura vuole vederci chiaro e stabilire se si fosse trattato di un tentato furto ad opera di quella che potrebbe essere definita una ‘banda’ oppure se dietro ci possa essere qualcos’altro come una sorta di ‘spedizione punitiva’ per un conto in sospeso, in virtù della stessa nazionalità dei cinque protagonisti della vicenda. Per questo ora le indagini continuano.