DANIELE PETRONE
Cronaca

Aggredisce l’infermiera. Finisce in manette grazie alla nuova norma varata dal Governo

Dà in escandescenza al Santa Maria, in manette un 51enne pregiudicato. Il decreto legge, in vigore dal 2 ottobre, applicato per la prima volta in città

Reggio Emilia, 17 ottobre 2024 – Ha aggredito un’infermiera dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio ed è stato arrestato in flagranza di reato in virtù della nuova normativa in vigore dal 2 ottobre scorso. A finire in manette, con l’accusa di lesioni, un 51enne – pregiudicato e con diversi precedenti penali – che martedì mattina si è scagliato prima verbalmente e poi fisicamente contro l’infermiera che lo stava curando nel reparto di ’Medicina II’ all’Arcispedale. L’uomo, in forte stato d’agitazione, è stato calmato e infine bloccato dagli agenti del posto di polizia al pronto soccorso.

Una volta portato in questura, è stato applicato – per la prima volta nella nostra provincia, stando a quanto informa la questura reggiana – il Decreto-Legge n. 137 del 2024 di recente approvazione recanti "misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura dell’esercizio delle loro funzioni". L’uomo, viste le sue precarie condizioni di salute, è attualmente ricoverato; non ravvisando le esigenze cautelari, l’autorità giudiziaria, ha disposto la liberazione immediata.

Aggredisce l’infermiera. Finisce in manette  grazie alla nuova norma varata dal Governo
Gli agenti del posto di polizia del pronto soccorso hanno bloccato l’esagitato

Una legge volta a tutelare i professionisti sanitari vittime di una preoccupante escalation di violenza a livello nazionale negli ultimi anni post-pandemia dove sono passati da eroi a responsabili di una serie di criticità del settore, dalle lunghe ore d’attesa nei pronto soccorsi fino alla mancanza di personale. Un allarme che si protrae in tutta Italia, a partire dall’emblematico caso di Foggia dove nel settembre scorso furono aggrediti tre medici da familiari e amici della giovane Natascia Pugliese morta all’ospedale (per la vicenda sono indagati 20 medici, ma questa è un’altra storia). Una scia di brutalità che non risparmia però neppure il nostro territorio. È di dieci giorni fa l’episodio che ha visto un 38enne oss (operatore socio sanitario) del Santa Maria, aggredito da un paziente in preda all’alcool che ha cercato di strangolarlo in bagno.

Tra i più eclatanti poi troviamo il caso della Rems di via Montessori, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (ex Opg) dove a fine agosto, un paziente psichiatrico ha preso a sprangate un medico per poi infrangere la porta d’ingresso ed evadere dalla struttura; all’esterno ha tentato di impossessarsi dell’auto di un’infermiera e solo l’intervento tempistivo dei carabinieri, che hanno dovuto ricorrere all’uso del taser per fermarlo, ha scongiurato il peggio.

Mentre bisogna andare a ritroso, a fine 2023 e inizio anno, per una serie di violenze perpetrate ai danni di professionisti sanitari del Diagnosi e Cura di Correggio sempre da parte di pazienti psichiatrici. A gennaio scorso si sono contate ben sette aggressioni in un mese. Stando ad alcuni numeri snocciolati dai sindacati di settore, il trend a Reggio è preoccupante, con un aumento di oltre il 100%, quindi raddoppiato, di aggressioni ai professionisti socio-sanitari nelle varie strutture di città e provincia.