
L’interno del punto vendita di ‘Agave’. Menozzi: «Nel nuovo spazio ci focalizzeremo su quadri e specchi di design»
Agave trasferirà a breve il negozio di via San Carlo, all’angolo con via Campo Marzio. "La scelta è dettata da un’esigenza aziendale più ampia, non da problematiche legate alla posizione del punto vendita. Forse siamo uno dei pochi casi in cui la chiusura in centro storico è legata a un processo di crescita e non a una difficoltà commerciale", spiega Marco Menozzi, titolare del marchio Agave, brand specializzato in quadri d’arredo su tela realizzati a mano e specchi di design contemporaneo. "Il primo negozio Agave è nato da un’idea di mia madre nel 2006, inizialmente come punto vendita al dettaglio di arredo in via Emilia Ospizio – racconta Menozzi – Poi nel 2012 è nata l’idea di aprire il negozio in centro come concept store, con una proposta che andava dall’arredamento all’oggettistica e alla decorazione per la casa. In quegli anni è iniziato anche lo sviluppo del marchio Agave come collezione di quadri d’arredo per il settore home design, oggi distribuita in oltre 400 punti vendita in Italia e all’estero". Chi non ricorda quelle attraenti vetrine shabby? Era un negozio davvero innovativo che, nel tempo, ha saputo rinnovarsi e investire in un brand, Agave appunto.
"A oggi, circa il 30% del nostro fatturato deriva dalla vendita online, mentre il punto vendita in centro pesa solo per il 10% – prosegue Menozzi –. Il commercio sta cambiando rapidamente, e anche l’esperienza di acquisto del cliente si sta evolvendo. Il nostro brand, che oggi rappresenta la quasi totalità del fatturato, ha bisogno di uno spazio più funzionale, accessibile e ampio, dove accogliere architetti, rivenditori e clienti privati in un contesto più adatto al tipo di prodotto e al posizionamento attuale del marchio". Agave si trasferisce infatti in via Kennedy. "Rispetto ad altri negozi che chiudono in centro, la nostra è una chiusura che segna un nuovo inizio: ci spostiamo in un ampio showroom open space, facilmente raggiungibile in auto, dove daremo il massimo risalto alla nostra collezione di quadri e specchi di design. Uno spazio ispirato alle officine milanesi riconvertite, con uno stile industriale e contemporaneo, perfetto per valorizzare al meglio la nostra proposta". Quindi, una prospettiva diversa. "Credo che il commercio al dettaglio stia vivendo una trasformazione profonda. Non si tratta di una fine, ma di un’evoluzione. Chi lavora nel settore deve essere in grado di cogliere le nuove abitudini dei consumatori e integrare al meglio il canale fisico e quello digitale. Noi, ad esempio, crediamo ancora molto nel contatto diretto con il cliente, ma vogliamo offrirlo in uno spazio coerente con il nostro sviluppo". Quali i problemi del centro storico di Reggio? "Sono quelli che vediamo in molte città italiane. Una volta si veniva in centro per passeggiare e scoprire i negozi con calma – spiega ancora – . Oggi la tecnologia ha velocizzato tutto e in tanti preferiscono l’acquisto online. Serve quindi uno sforzo per ripensare i centri storici in modo più attrattivo e funzionale". E un consiglio all’Amministrazione comunale? "L’unica cosa che chiederei è di non ostacolare ulteriormente la viabilità. Togliere parcheggi e ampliare la Ztl, in questa fase, non aiuta chi cerca di mantenere viva un’attività in centro".