Reggio Emilia, 5 luglio 2019 - Dalla favola dei bambini salvati all’incubo. Negli ultimi giorni ‘Hansel e Gretel’ è diventato l’opposto rispetto alla fiaba dei fratelli Grimm (foto). È sinonimo del centro studi di Moncalieri (To) che vede agli arresti domiciliari il guru Claudio Foti, psicoterapeuta di fama nazionale e la moglie Nadia Bolognini, mentre la collega Sarah Testa è sospesa per sei mesi dal lavoro, professionisti chiamati a fare sedute di psicoterapie al centro di Bibbiano ‘La Cura’ all’interno di un sistema che gli inquirenti ritengono illecito. Già da tempo il centro torinese operava nella nostra provincia.
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Tanto per fare qualche esempio, al centro ‘Multiplo’ di Cavriago, nel febbraio 2016, fu organizzato l’incontro per ‘Mi presti la tua famiglia? La mia è un po’ in difficoltà’, per sensibilizzare la gente sulla solidarietà (video). Nel giugno 2018, fu l’oratorio ‘Don Bosco’ di via Adua a ospitare il convegno specialistico ‘Quale speranza di ascolto e cura per la sofferenza dei bambini’, con l’introduzione dell’ex vicesindaco Matteo Sassi e gli interventi di Foti, Testa e altri esperti, oltre a quelli di Germana Corradini, dirigente dei servizi sociali del Comune e di Gaddomaria Grassi, direttore del dipartimento di salute mentale dell’Ausl.
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Una capacità di accreditarsi anche di fronte a differenti enti pubblici emerge anche da un’altra iniziativa, programmata nella nostra città - oltre che a Roma e a Torino - da gennaio a novembre di quest’anno, cioé un master di secondo livello post laurea, su ‘Gestione e sviluppo delle risorse emotive’, con la Pontificia facoltà di Scienze dell’educazione ‘Auxilium’ di Roma e il patrocinio dell’Unione Comuni Val d’Enza e il Servizio sanitario Emilia-Romagna. Costo sui duemila euro, per lezioni nel solo weekend.
Il titolo viene rilasciato dalla Pontificia facoltà ‘Auxilium’, "riconosciuto dalla Santa sede con nulla osta del 24 luglio 2012". Un ulteriore legame tra il centro torinese e le nostre terre riguarda il caso ‘Veleno’: dalla realtà di Foti provenivano infatti le psicologhe che, all’epoca, interrogarono i bambini strappati nella Bassa modenese alle famiglie tra il 1996 e il 1998, su indicazione dei servizi sociali, perché vittime di una rete satanica di pedofili. Era emerso il conflitto di interessi della psicologa Cristina Roccia, la professionista che aveva scoperto gli abusi, ex moglie di Foti, diventata presidente del centro a cui erano stati affidati i bambini. Il centro aveva organizzato una petizione contro l’inchiesta ‘Veleno’ di cui si parla anche il giudice Luca Ramponi nell’ordinanza di custodia cautelare ‘Angeli e demoni’. In un’intercettazione telefonica del 14 novembre 2018 Foti propone a Francesco Monopoli, assistente sociale ai domiciliari, di fare "una raccolta firme e una pressione sul Cismai (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso dell’Infanzia, ndr)".