Oltre cinquecento persone si sono strette alla famiglia Senatore per l’estremo saluto a Rosario, deceduto mercoledì mattina a 67 anni in un terribile infortunio sul lavoro nell’azienda agricola Fondo Albarossa di Olmo. Tutti nella zona conoscevano quell’uomo laborioso, preciso come un ingegnere ed estroverso che con la sua Edil Praticello srl ha, nel corso di quasi quattro decenni, realizzato innumerevoli opere private e pubbliche nel reggiano. La stessa rampa di accesso alla Chiesa parrocchiale di San Matteo a Praticello, su cui il feretro è stato fatto salire sul sagrato, l’aveva costruita lui.
Un funerale toccante e composto, quello di ieri pomeriggio, a cui la gente è accorsa grazie al tam-tam delle telefonate e dei messaggi, dato che quasi non c’è stato tempo di diffonderne l’annuncio tramite manifesti. All’arrivo del carro funebre dalla Sala del Commiato di Calerno, la moglie Pina ed i figli Maria Rosaria e Salvatore hanno posto sulla bara tra i fiori una maglia del Milan ed una sciarpa rossonera in omaggio alla passione calcistica del loro caro.
"Rosario oggi entra in chiesa per la rampa che con tanto amore e lavoro aveva realizzato, e che per lui sarà una rampa verso il Cielo che è pronto ad accoglierlo a braccia aperte", ha esordito davanti ai fedeli don Paolo Bizzocchi che, prima di iniziare a celebrare la Santa Messa, ha invitato a guardare alla morte e alla Vita eterna secondo l’esempio di San Francesco. "Rosario era a noi caro, amato, stimato… Davanti ad un dramma così non ci sono tante parole. È assurdo, ci fa sentire oppressi e toccare con mano quanto la vita sia fragile e ci possa essere tolta un batter d’occhio". Il Signore "non dà spiegazioni ma consolazione e ristoro al nostro dolore".
Ad accogliere sul sagrato il corteo anche il sindaco Luca Ronzoni, con la fascia tricolore, ed i titolari dell’azienda agricola, colpiti doppiamente dalla tragedia: da una parte il decesso di un amico di lunga data a cui avevano affidato la ristrutturazione della loro casa e della loro azienda; dall’altra la presenza del loro figlio ventenne a manovrare quel macchinario che - pare per una fatalità imponderabile - ha colpito alla testa Senatore, uccidendolo sul colpo. La Procura della Repubblica nella persona del dottor Calogero Gaetano Paci sta ancora raccogliendo elementi, e il giovane non sarebbe indagato. A supportare le valutazioni dei carabinieri di Gattatico e tecnici dello Spsal (Medicina del lavoro Ausl), potrebbe essere nominato un consulente e richiesta una perizia sul sollevatore telescopico Manitou.
Francesca Chilloni