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Addio a Maurizio Vidoli, manager e politico

Vinto da una malattia fulminante a 76 anni: sportivo, alpino e fondatore del Polo delle Libertà nel distretto ceramico. "Era una colonna"

Maurizio Vidoli si. è spento dopo una malattia a. 76 anni

Maurizio Vidoli si. è spento dopo una malattia a. 76 anni

È morto sabato, dopo una breve e fulminante malattia, Maurizio Vidoli. Aveva 76 anni.

Vidoli era conosciutissimo nel distretto ceramico, amato e stimato per essersi distinto in tutti i settori che aveva incrociato nella vita.

È stato dirigente di varie aziende, per le quali ha ricoperto il ruolo di direttore marketing per l’Italia e per dell’Europa, sempre nell’ambito dei prodotti per l’estetica e della cosmesi. Nell’ultimo periodo, per lavoro, si era trasferito a Roma, ma il suo cuore era rimasto a Scandiano. Era sempre informato e in contatto con gli amici di sempre. In pensione da qualche anno, continuava a darsi da fare, con lo spirito instancabile che lo ha sempre contraddistinto.

È stato anche un grande sportivo, le sue passioni erano la maratona (ne ha corse parecchie) e la corsa in generale. "Diceva che senza lo sport non viveva", ricorda commossa la figlia Pia.

Originario di Tione di Trento, era stato un alpino all’epoca del militare, e ne andava molto fiero.

Fu anche lo storico capogruppo in consiglio comunale (dal 1999 al 2004) e fondatore del Polo per le Libertà da cui nacque il centrodestra di Scandiano.

"Nel 1999 io te ed altri amici tra i quali Piergiorgio Crotti, che ci ha lasciato pochi mesi fa, abbiamo fatto nascere a Scandiano il Polo per le libertà. I tuoi consigli e le tue disamine dei fatti erano sempre lucide e puntuali, avevi un carattere burbero e spigoloso in apparenza ma se ti si conosceva per un amico o una persona in difficoltà ti saresti gettato nel fuoco – il messaggio di ricordo dell’avvocato Giuseppe Pagliani –. Generoso e disponibile come pochi, hai riempito di proposte il nostro gruppo in passato ed esaminavi con competenza assoluta anche tutto ciò che a nostra volta ti proponevamo noi. La sincerità e la competenza erano la genesi fondamentale di ogni consiglio che mi impartivi".

Vidoli, però, si era fatto amare trasversalmente: aveva amici di ogni ’colore’ e godeva di stima incondizionata. "Aveva una visione politica seria e integra, così come lo è stato sul lavoro – chiosa la figlia –. E poi la correttezza, la generosità e la cocciutaggine erano i suoi tratti distintivi".

Era stato anche una delle colonne di Radio Musichiere Scandiano, anche se il suo carattere era piuttosto schivo.

Maurizio Vidoli lascia la moglie Ebe Loretta Ligabue, la figlia Maria Pia e gli adorati nipoti Alberto e Daria, dei quali era incredibilmente orgoglioso.

Nei prossimi giorni verrà fissata una cerimonia per il commiato e per la sepoltura delle sue ceneri nel territorio del comprensorio.

b. s.