Una storia antica, quella dell’aceto balsamico tradizionale, tramandata oralmente per generazioni fino a diventare una tradizione di eccellenza di un territorio e ben due comuni. Un ’elisir’ prezioso sulle tavole di Reggio e Modena, protagonista assoluto lunedì sera al Centro culturale Mavarta. L’occasione è stato il primo incontro organizzato dal Comune di Sant’Ilario, in collaborazione con l’Accademia dell’Aceto Balsamico Tradizionale Terre di Canossa. Relatore il dottor Danilo Morini, docente al Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Bologna, che ha condotto i numerosi partecipanti in un affascinante viaggio attraverso la storia e la cultura. Morini ha raccontato come questo prezioso prodotto sia stato tramandato nel corso delle generazioni senza una ricetta scritta, ma attraverso il palato e la memoria del gusto, rendendolo un simbolo di tradizione e passione delle terre emiliane. Il balsamico tradizionale, infatti, affonda le sue radici nelle province di Reggio e Modena, e rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale, oltre che gastronomico. L’evento ha offerto al pubblico l’opportunità di conoscere più a fondo le caratteristiche uniche di un prodotto che è espressione di un’arte secolare e di una storia di famiglia, capace di trasmettere l’identità e i valori di una zona circoscritta e ancora legata a saperi antichi. Il prossimo appuntamento è in programma lunedì 4 novembre, sempre al Mavarta, con una degustazione guidata gratuita a cura dell’Accademia del Tradizionale Terre di Canossa in abbinamento con il Parmigiano Reggiano. Sabato 9 novembre, invece, si terrà la cena organizzata dalla Confraternita dell’Aceto Balsamico Tradizionale a Calerno. Per info e prenotazioni: Cinzia 348-7336680; Francesca 333-4437046; Fabrizio 340-3456200.
f. c.