ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Giovane accoltellato e ucciso in zona stazione a Reggio, condannato a 17 anni

L’episodio nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2023. L’imputato 23enne fu arrestato il 14 luglio 2023 dopo un mese e mezzo di latitanza: confessò sia in fase di indagini che nel processo, sostenendo che non voleva ucciderlo

Il verdetto della Corte d'Assise: condannato a 17 anni e mezzo l'imputato Trabelsi

Il verdetto della Corte d'Assise: condannato a 17 anni e mezzo l'imputato Trabelsi

Reggio Emilia, 27 settembre 2024 - Condanna a 17 anni e mezzo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Attenuanti generiche prevalenti sull'aggravante contestata. È il verdetto deciso oggi per Hadi Trabelsi, il 23enne tunisino che, nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2023, accoltellò a morte nella zona stazione il 18enne connazionale Mohamed Alì Thabet. La Corte d'Assise, presieduta dal giudice Cristina Beretti, a latere Francesca Piergallini e i membri della giuria popolare, si è ritirata in camera di consiglio a mezzogiorno ed è uscita un paio d'ore dopo.

L'evento tragico si sviluppò a partire dalla colluttazione tra i due giovani in piazzale Europa dopo mezzanotte, per poi degenerare un paio di ore dopo con l’accoltellamento in via Eritrea, dietro alle Poste. Dopo essere stata colpita, la vittima camminò disperatamente sino al binario uno della stazione, dove si accasciò e morì.

L'imputato fu arrestato il 14 luglio 2023 dopo un mese di mezzo di latitanza: prese un treno in direzione di Marsiglia e poi, sentendo il fiato sul collo delle forze dell'ordine, decise di rientrare in Italia col treno, dove lo fermarono carabinieri e polizia di Stato. Ha poi confessato la propria responsabilità sia in fase di indagini che nel processo, sostenendo che non voleva ucciderlo. L’acquisto di un piccolo quantitativo di hashish del valore di 10 euro ha scatenato le ostilità, sino al finale estremo: entrambi consumatori di droga, vivevano di piccoli furti con cui compravano anche le sostanze.

Il pubblico ministero Giulia Galfano aveva chiesto 19 anni, sostenendo che si sia trattato di un omicidio volontario, con piena volontà di uccidere, commesso usando un coltello affilato e con lama lunga 20 centimetri. Ha rimarcato come il fendente sia stato inferto tra il collo e la clavicola, molto vicino al polmone che è rimasto perforato. E che vi fu anche un secondo colpo, all'altezza dell'addome. Il pm ha escluso premeditazione e preordinazione, parlando di impulso istantaneo. E ha detto che si potevano riconoscere le attenuanti generiche (per la giovane età, il comportamento processuale, la piena confessione, il dispiacere per la vittima captato dalle intercettazioni dopo i fatti) prevalenti sull'aggravante, ma senza riconoscere la riduzione totale.

L'avvocato difensore Mattia Fontanesi ha invece chiesto la riqualificazione in omicidio preterintenzionale e l'esclusione dei futili motivi (se accolta avrebbe comportato lo sconto di un terzo di pena,  perché la difesa aveva a suo tempo domandato il rito abbreviato) a suo dire Trabelsi non diede importanza alla lite in piazzale Europa, tanto che per due ore non andò a cercare Thabet. Ha sottolineato, in base ad alcuni antefatti raccontati dell'imputato, che lui temeva il 18enne e che in fase di misure cautelari erano stati esclusi i futili motivi. "Valuterò il ricorso in Appello", dichiara l'avvocato Fontanesi.

Ai parenti, costituiti parte civile affidandosi all'avvocato Angelo Russo - sostituito in aula dall'avvocato Daniela Obodai - la Corte ha riconosciuto le provvisionali richieste: 50mila euro per i genitori,  30mila euro per i tre fratelli, 20mila euro per lo zio e 10mila euro per le nonne: "È stato confermato che fu omicidio volontario - dichiarano i legali -. Siamo vicini alla famiglia, il cui dolore non potrà mai essere lenito da alcuna cifra".