È finito a processo per stalking e poi è stato assolto dal giudice Luca Ramponi all’esito del rito abbreviato: il verdetto liberatorio è stato chiesto non solo dagli avvocati difensori Liborio Cataliotti e Giulio Sica, ma anche dal pubblico ministero Isabella Chiesi, quand’è emerso che l’imputato era affetto da una grave malattia degenerativa che gli impediva di tenere le condotte persecutorie per le quali era accusato. Secondo l’iniziale ricostruzione investigativa, lui, un uomo 51enne di origine albanese, non si sarebbe rassegnato alla fine del suo matrimonio con una connazionale 42enne. Da maggio in poi, l’avrebbe chiamata ripetutamente sul cellulare rivolgendole minacce: "Appena finisce questa storia ti faccio vedere io", "Non ti ho mai messo le mani addosso, ma questa potrebbe essere la prima volta", "Ti distruggo". Era poi accusato di aver riferito al loro figlio, durante una telefonata, che se fosse arrivata una querela nei suoi confronfi lui l’avrebbe "appesa per la lingua". E gli avrebbe detto anche la frase: "Farò in modo che tua madre non ci sia più". Era accusato anche di aver fatto appostamenti in macchina vicino al luogo di lavoro della sua ex moglie e di averla pedinata nei suoi spostamenti. Questi comportamenti le avevano ingenerato, a detta della donna, ansia e paura per la propria incolumità e quella dei parenti, costringendola anche a cambiare le proprie abitudini di vita. L’uomo aveva ricevuto un decreto di giudizio immediato, a fronte del quale lui ha scelto il rito abbreviato. Poi, dai successivi accertamenti, è emersa una realtà assai differente. La difesa ha infatti documentato che l’imputato è affetto dal morbo di Parkinson: gli avvocati Cataliotti e Sica hanno rimarcato che era impossibile che lui potesse avere seguito la donna a piedi o in macchina - non può guidare - oppure avere manomesso il freno dell’ex moglie. E hanno depositato i certificati che comprovano la malattia. Dopo aver visto e interrogato il 51enne, accogliendo la richiesta avanzata dalla difesa, il pm Chiesi ha chiesto l’assoluzione, che il gup ha pronunciato "per non aver commesso il fatto".
CronacaA processo per stalking: assolto: "L’imputato è gravemente malato"