"A 68 anni ho vinto la ’Lavaredo Ultra Trail’"

L’impresa di Gaetano ’Tano’ Laberenti a Cortina d’Ampezzo: "Ho chiuso in 22 ore e 34 minuti, mi sono allenato anche sul Cusna"

"A 68 anni ho vinto la ’Lavaredo Ultra Trail’"

"A 68 anni ho vinto la ’Lavaredo Ultra Trail’"

Primo di categoria, con i suoi 68 anni da compiere a giorni, Gaetano Laberenti detto ’Tano’, ha vinto la durissima corsa d’alta montagna ’Lavaredo Ultra Trail’ di 122 chilometri, con partenza e arrivo a Cortina d’Ampezzo.

Tano è di Fellegara, oggi pensionato dopo una vita da camionista, con tanta voglia di correre e camminare su percorsi particolari.

"Sono molto contento – dice Laberenti – perché la gara di Lavaredo è in pratica tra le più quotate in Europa: 5857 metri di dislivello, partenza alle 23 e arrivo entro 30 ore di tempo massimo. Ovvio che noi ’vecchietti’ non siamo in molti al via e mi rendo conto che col passare degli anni diventa sempre più difficile arrivare in fondo. Io ho chiuso in 22 ore, 34 minuti e 42 secondi, chiaramente senza sedermi nemmeno un minuto".

Quindi ha corso in pratica un intero giorno di 24 ore?

"Sì, però questo non si improvvisa. Con il mio allenatore e amico che è Luca Marconi e che a sua volta ha disputato la gara lunga chiudendo intorno alle 19 ore, abbiamo fatto degli allenamenti specifici. In pratica abbiamo simulato la gara tre o quattro volte".

In parole povere?

"Beh, alcuni allenamenti li abbiamo fatti in notturna, partendo prima della mezzanotte, andando sul Cusna o sul Monte Prampa, chiaramente con le lampade come poi si fa in gara. All’arrivo, visto che erano le 7 di mattina, mica potevo andare a letto, così ne ho spesso approfittato per portare fuori il cane".

Ha incontrato particolari difficoltà?

"No, è andato tutto bene, poi quando una persona mi ha detto che nella mia categoria aveva alcune ore di vantaggio sul secondo, mi sono ulteriormente caricato. Poi nel finale ho comunque rallentato per evitare problemi muscolari. Diciamo che rispetto ad altre edizioni questa è stata molto calda: in quota e di notte il termometro non è mai sceso sotto i 12 gradi".

Abbiamo detto che non si può improvvisare.

"No, per me questa era la quinta gara su una distanza superiore ai 100 chilometri, ho già portato a termine alcuni Tour de Geants e ho già in programma un’altra gara molto impegnativa. A fine agosto sono iscritto ad una prova di 153 chilometri che parte da Courmayeur e arriva a Chamonix".

E adesso è uscita la fatica?

"Beh, con l’adrenalina non si sente e non si dorme, poi dopo l’arrivo vien voglia di dormire".

Claudio Lavaggi